Elegante capitale dell’Armenia
Si dice che chi ha visitato anche una sola volta Yerevan, non vede l’ora di ritornarvi. E non solo per il suggestivo panorama con i massicci dell’Ararat (di biblica memoria, dove si narra che fosse approdata l’arca di Noè) e Ara a nord, e la pittoresca distesa del fiume Hrazdan a sud, oltre ai suoi vitigni, orti e prati fioriti, ma anche per il ricco passato storico e culturale che rendono unica la capitale armena, definita anche ‘la città rosa’ per il colore delle pietre di tufo di molti suoi edifici.
Massicci dell’Ararat. Armenia. Foto: Copyright © Sisterscom.com / Shutterstock
Questa antica elegante città, considerata la ‘Parigi del Caucaso’, che oggi conta circa un milione di abitanti, fu abitata fin dal IV millennio a.C. e ha visto passare svariate popolazioni ed etnie: persiani, arabi, turchi, curdi, per finire con i Russi, che hanno lasciato le loro tracce negli edifici dall’architettura composita. Su Yerevan domina l’antica fortezza militare di Erebuni, costruita nel 782 a.c. come difesa dagli attacchi dei popoli caucasici, visibile da ogni angolo della città e da cui deriva anche il suo nome (Erevani, tramutato poi in Erevan e internazionalizzato in Yerevan). E il simbolico monte Ararat compare anche nello stemma, dove le sue creste montane circondano un leone alato, simbolo di coraggio.
Vero Museo all’aria aperta, la città offre anche numerosi ed estesi parchi, come il Parco di Erebuni, di ben 17 ettari, il Pantheon de Komitas, dove sono sepolti celebri personaggi armeni, il Parco degli amanti o il Parco inglese.
Piazza della Repubblica. Yerevan. Foto: Copyright © Sisterscom.com / Shutterstock
La storia del Paese è celebrata nei numerosi musei ricchi di preziosi manoscritti, come il Matenadaran, di opere d’arte come la National Gallery of Armenia, di vestigia antiche come il Museo storico e archeologico Erebuni, come il Museo della Storia dell’Armenia, con tutta la storia della città, oltre al toccante Museo del Genocidio. Molti di questi musei si trovano in Piazza della Repubblica, cuore pulsante della città, dove all’imbrunire si può godere dello straordinario spettacolo delle Fontane musicali.
Museo del Genocidio. Yerevan. Foto: Copyright © Sisterscom.com / Shutterstock
Se poi si vuol portare un souvenir di questo magico luogo, non c’è che da recarsi sabato e domenica allo Yerevan Vernissage, un vasto spazio all’aperto dove sono esposti oggetti tipici o passeggiare lungo la via Albovyan, mentre allo shopping di lusso sono dedicate le vie Parpetsi e Pushkin.
Yerevan attrae i turisti anche per i suoi svariati Festival, che si svolgono durante il corso dell’anno, come il Festival del jazz, il Festival internazionale di musica classica, lo Yerevan wine days, il Golden Apricot film Festival, il Festival of water, che unisce divertimento e spiritualità, con musiche e canti religiosi. Infatti l’Armenia non è solo un Paese amante della musica, dell’arte e del buon vivere, ma è anche il cuore della spiritualità cristiana - fu il primo Paese nel 301 a proclamare il cristianesimo religione di Stato -, che si legge nelle sue numerose chiese, vere fortezze di pietra, dalla forma ricorrente e sempre con campanili dalla forma conica. Tra le chiese spicca la solenne Cattedrale dedicata a San Gregorio l’Illuminato, patrono dell’Armenia.
Cattedrale di San Gregorio. Yerevan. Foto: Copyright © Sisterscom.com / Shutterstock
Considerata una delle dieci città più sicure al mondo, di notte Yerevan si anima nei suoi locali dove si incontrano amici e turisti, per bere, danzare e cantare. L’ospitalità dei suoi abitanti è risaputa ed è questo un altro motivo di attrazione per i visitatori che si sentono accolti come vecchi amici con cui condividere feste e ritrovi, oltre a gustare il celebre brandy locale, l’Ararat, molto apprezzato da Churchill che lo riceveva in omaggio da Stalin.
La cucina è ancora ispirata a ricette antiche di millenni, che si esprime con piatti soprattutto di legumi e verdure, insaporiti da spezie ed erbe aromatiche; ma anche con le grigliate di maiale, agnello e manzo, sempre accompagnate da salsine saporite. Da assaggiare anche le straordinarie albicocche, il frutto armeno per eccellenza. E come rinunciare alla famosa zuppa d’aglio o al dolma, una sorta di piatto nazionale, fatto con involtini di carne e riso avvolti in foglie di cavolo o di vite.
Testi di Anna Glik
Aggiornamento a cura di Alisè Vitri
Avion Tourism Magazine
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Dove dormire a Yerevan
Piazza della Repubblica, Yerevan. Foto: Copyright © Sisterscom.com / Shutterstock
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