04 dicembre 2018
A Brescia “Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti“ dal 19 Gennaio al 9 Giugno 2019
Oltre 80 capolavori documentano come l'animale abbia avuto un ruolo centrale nella pittura italiana
Le sale di Palazzo Martinengo a Brescia accolgono un evento unico nel suo genere che documenta, attraverso oltre 80 capolavori, come la rappresentazione degli animali abbia trovato ampia diffusione nell’arte tra XVI e XVIII secolo.
Dal 19 gennaio al 9 giugno 2019, la mostra Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti, curata da Davide Dotti, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio della Provincia di Brescia e del Comune di Brescia, in partnership con WWF Italy, trasforma la storica residenza cinquecentesca nel cuore della città in un ideale “zoo artistico”, che consentirà al visitatore di comprendere come l'animale abbia da sempre avuto un ruolo fondamentale nella grande pittura antica.
Infatti, i più grandi maestri del Rinascimento, del Barocco e dell’Età dei Lumi, da Raffaello a Caravaggio, da Guercino a Tiepolo fino a Ceruti, hanno spesso dipinto animali sia in rappresentazioni autonome – alla stregua di veri e propri ritratti caratterizzati anche psicologicamente – che in compagnia dell’uomo, soprattutto in occasione di commissioni ufficiali da parte di nobili e aristocratici. Inoltre, traendo ispirazione dai testi biblici e dalla letteratura classica greca e latina, gli artisti hanno licenziato tele nelle quali l’animale è l’assoluto protagonista – come, ad esempio, nell’episodio dell’Arca di Noè – oppure comprimario, divenendo attributo iconografico dei santi più venerati – Girolamo con il leone, Giorgio con il drago, Giovanni Battista con l’agnello -, o parte essenziale del racconto mitologico.
Basti citare, ad esempio, le storie di Diana cacciatrice accompagnata dal suo fedele cane, Ganimede e l’aquila, Leda e il cigno e il ratto di Europa escogitato da Zeus trasformato in toro. Senza dimenticare gli affascinanti personaggi della maga Circe – che aveva il potere di trasformare i suoi nemici in animali – e di Orfeo che, suonando la lira con impareggiabile maestria, incantò gli animali e la natura.
Il percorso espositivo è suddiviso in dieci sezioni che indagano la presenza dell'animale nella pittura a soggetto sacro e mitologico - mettendo in evidenza le simbologie e i significati ad esso connessi - per poi addentrarsi in sale tematiche dedicata a cani, gatti, uccelli, pesci, rettili e animali della fattoria, spesso raffigurati in compagnia dell'uomo. Nell'ultima stanza, invece, saranno protagonisti gli animali esotici - scimmie, pappagalli, dromedari, leoni, tigri, elefanti, struzzi - e fantastici, figli cioè della fervida vena creativa degli artisti.
Tra le opere di Guercino, Ceruti, Bachiacca, Grechetto, Campi, Cavalier d'Arpino, Giordano e Duranti che giungeranno a Brescia da musei, pinacoteche e collezioni private italiane ed estere, sono da segnalare quattro capolavori del Pitocchetto che per la prima volta saranno esposti in una mostra pubblica, fra i quali spicca la sorprendente e modernissima coppia di tele raffiguranti Vecchio con carlino e Vecchio con gatto, citata nell'inventario del 1802 della prestigiosa collezione Melzi d'Eril di Milano.
Inoltre, verranno presentate alcune tele inedite recuperate dal curatore in collezioni private italiane, tra cui lo splendido “Ritratto di gentiluomo con labrador” del maestro fiorentino Lorenzo Lippi, la “Venere, amore e cagnolino vestito da bambina” del pittore veneziano Pietro Liberi e l'inteso “Ritratto di ragazzino con cane” del genovese Domenico Fiasella. Di Giorgio Duranti, artista bresciano settecentesco specializzato nella pittura a soggetto animalier, il pubblico potrà ammirare cinque meravigliose opere, tra cui il “Ritratto di poiana” di collezione privata, i “Due tarabusi” dell'Accademia Carrara di Bergamo e l'inedito “Nido di gazze ghiandaie” scoperto di recente in una raccolta privata bresciana.
In virtù della rilevanza culturale, artistica e scientifica, la mostra ha ottenuto il prestigioso patrocinio del WWF Italy.
La collaborazione permette di approfondire durante la visita, grazie ad apposite schede di sala, alcune tematiche particolarmente importanti quali la salvaguardia dell’ambiente, delle specie protette e della biodiversità, la cultura della sostenibilità contro lo spreco di risorse, il rispetto degli ecosistemi e la lotta contro il bracconaggio.
E' stata inoltre instaurata una preziosa collaborazione con il Dipartimento di Scienze Naturali e Zoologia dell'Università di Pisa, che studierà in maniera scientifica le opere selezionate, per ricavare preziose informazioni sulle razze antiche e sulla loro evoluzione nel corso dei secoli.
La mostra è il quinto appuntamento espositivo dell’Associazione Amici di Palazzo Martinengo che fa seguito ai successi di pubblico e di critica ottenuti con le rassegne Il Cibo nell'Arte dal Seicento a Warhol” (2015), Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell'Ottocento (2016), Da Hayez a Boldini.
Anime e volti della pittura italiana dell'Ottocento (2017) e Picasso, De Chirico, Morandi. Cento capolavori dalle collezioni private bresciane (2018), visitate da oltre 200.000 persone.
Informazioni sulla mostra
Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti
19 gennaio - 9 giugno 2019
Brescia, Palazzo Martinengo (via dei Musei 30)
Orari: mercoledì, giovedì e venerdì: dalle 9:00 alle 17:30; sabato, domenica e festivi: dalle 10:00 alle 20:00; lunedì e martedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima dell’orario di chiusura della mostra. Aperture straordinarie: Pasqua, Pasquetta, 25 Aprile, 29 aprile, 30 aprile, 1 maggio, 2 giugno. Info: www.animalinellarte.it
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A cura di Nicolò Villa
Foto Brescia: © Sisterscom.com, Shutterstock
Fonte testi e opere: Ufficio Stampa Mostra
Visual: Domenico Fiasella, Ritratto di ragazzino con cane. Collezione privata.
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