06 settembre 2023
Aeropittura Futurista in mostra a Milano
"L’avanguardia italiana tra Biennali e Quadriennali" in mostra dal 13 Ottobre al 02 Dicembre 2023 alla Galleria Bottegantica
La mostra Aeropittura Futurista esplora il movimento artistico futurista legato all'aviazione e alla modernità, esprimendo il fervore e l'entusiasmo per il progresso tecnologico, l'aviazione e la velocità attraverso l'arte. Un'immersione nella visione audace e dinamica di artisti che hanno influenzato e ispirato la nostra percezione contemporanea del futuro.
Augusto Favalli, Passaggio sulla base, 1935, olio su tavola, 150x94 cm. Solo per uso editoriale. Copyright © Ufficio stampa Mostra / Galleria Bottegantica
Dopo le importanti mostre monografiche dedicate a singole personalità del Futurismo italiano, tra cui Giacomo Balla. Ricostruzione futurista dell’universo (2018) e Il giovane Boccioni (2021), la galleria Bottegantica torna a proporre un’indagine sul Futurismo, in particolare sull’Aeropittura, un’avanguardia italiana che si sviluppa tra le due guerre, dagli anni Venti ai primi anni Quaranta del Novecento.
Curata da Fabio Benzi, tra i massimi esperti del Futurismo, la rassegna si concentra sulla partecipazione dei futuristi alle esposizioni ufficiali del periodo: le Biennali Internazionali d’Arte della città di Venezia (1926-1942) e le Quadriennali d’Arte Nazionale di Roma (1931-1943). Si tratta di due appuntamenti di rilievo nel panorama espositivo nazionale, due occasioni di grande visibilità per gli artisti stessi. Tramite queste mostre, Filippo Tommaso Marinetti, alla guida del movimento, cercò di assicurare un riconoscimento ufficiale al Futurismo italiano e una sua definitiva consacrazione. Attraverso un’accurata selezione di una trentina di opere, pittoriche e scultoree (nella quasi totalità esposte nelle rassegne veneziane e romane) la mostra intende restituire la storicità del fenomeno futurista e la ricca varietà ed originalità delle ricerche artistiche al suo interno.
Tato Guglielmo Sansoni, Paesaggio Aereo 1932. Solo per uso editoriale. Copyright © Ufficio stampa Mostra / Galleria Bottegantica
Nel 1926, Marinetti riesce ad ottenere l’ingresso dei futuristi alla Biennale di Venezia di quell’anno. Predomina in questa edizione l’arte meccanica futurista che s’ispira al linguaggio della meccanica per creare un’arte basata sulla solidità costruttiva dei volumi e delle linee. Questa tendenza è ben rappresentata in mostra dal bassorilievo Derivazione plastica da Bottiglie, Bicchiere, Ambiente (1926) di Ivo Pannaggi, firmatario con Enrico Prampolini e Vinicio Paladini de L’arte meccanica. Manifesto Futurista (1922). Dalle successive Biennali si coglie, invece, il progressivo emergere di una linea di ricerca attorno all’Aeropittura, i cui principi vengono espressi nella prima bozza del Manifesto dell’Aeropittura Futurista pubblicato nel 1929. Già alla Biennale del 1926 alcune opere anticipavano il crescente interesse per il volo, tra cui il dipinto Prospettive di volo di Fedele Azari, pittore e aviatore, di cui Fortunato Depero nel 1922 realizza un iconico ritratto, presente in mostra.
Tullio Crali, Aerocaccia. Solo per uso editoriale. Copyright © Ufficio stampa Mostra / Galleria Bottegantica
Il succedersi delle partecipazioni futuriste alle Biennali e alle Quadriennali permette di cogliere l’evoluzione delle ricerche aeropittoriche. Attorno alla figura chiave di Prampolini, si sviluppa una corrente pittorica più lirica, che crea originali proiezioni cosmiche alla ricerca di una “nuova spiritualità extra-terrestre”, rappresentata in mostra da opere dello stesso Prampolini, di Fillia, Benedetta e Augusto Favalli con Passaggio sulla base del 1935. Accanto alla componente cosmica, vi è l’altra declinazione dell’aeropittura, più attenta alla resa verosimile della realtà e alla celebrazione delle conquiste tecniche nel campo aviatorio. Ne è un esempio la scultura di Thayaht, S.55 Architettonico (1935-1936), che celebra le forme geometriche e puntuali dell’idrovolante sul quale Italo Balbo compì la sua trasvolata atlantica tra il dicembre 1930 e il gennaio 1931. In maniera simile, le dinamiche vedute dall’alto di Alfredo Gauro Ambrosi, come Virata sull’Arena di Verona (1932), o di Tato, come Paesaggio aereo (1932), o ancora le acrobazie aeree di Tullio Crali in Aerocaccia I (Duello di caccia) (1936) permettono di apprezzare inedite prospettive basate sulla pioneristica esperienza del volo degli stessi artisti.
Fortunato Depero, Ritratto Psicologico dellaviatore Azari, 1922 olio su tela 137x93 cm. Solo per uso editoriale. Copyright © Ufficio stampa Mostra / Galleria Bottegantica
Chiudono cronologicamente il percorso alcuni dipinti a soggetto bellico relativi alle conquiste coloniali in Africa, ad opera di Cesare Andreoni e Renato di Bosso, esposti alle cosiddette “Biennali di guerra” (1940-1942) durante gli anni in cui i legami sempre più stringenti con il Regime fascista producono opere di carattere più propagandistico e di esaltazione bellicistica. Ragioni e necessità politiche giocano, infine, un ruolo importante anche nella partecipazione alle ultime edizioni delle Quadriennali di quegli anni di alcuni artisti astratti di area lombarda in qualità di “astrattisti futuristi”, tra i quali spicca Mario Radice.
A sugellare il meticoloso lavoro di ricerca accompagna la mostra un catalogo, edito da Bottegantica e Grafiche Antiga edizioni, a cura di Fabio Benzi con contributi scientifici del curatore, di Alberto Cibin e Mariateresa Chirico.
Informazioni sulla Mostra “AEROPITTURA FUTURISTA. L’avanguardia italiana tra Biennali e Quadriennali”
Date: dal 13 ottobre al 02 dicembre 2023. Dove: Galleria Bottegantica, Via Manzoni 45, Milano. Orari: dal martedì al sabato, 10-13; 15-19. Ingresso libero. Info: T (+39) 02 62695489 - (+39) 02 35953308.
A cura della redazione, Avion Tourism Magazine
Fonte testo e foto: Ufficio stampa Mostra / Galleria Bottegantica
Foto solo per uso editoriale: Copyright © Ufficio stampa Mostra / Galleria Bottegantica / Organizzatore dell'Evento
Foto Milano: Copyright © Sisterscom.com / Shutterstock
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