27 gennaio 2023
Cecco del Caravaggio l'allievo modello
Dal 28 gennaio al 4 giugno 2023 all'Accademia Carrara di Bergamo completamente rinnovata, la mostra a cura di Gianni Papi e Maria Cristina Rodeschini
Nell'anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, Accademia Carrara riapre al pubblico il 28 gennaio 2023 a seguito dell'importante progetto di rinnovamento museale, con la prima mostra mai dedicata a Cecco del Caravaggio (Francesco Boneri 1585 circa - post 1620), allievo e modello del Merisi.
L'allestimento della mostra Cecco del Caravaggio l'allievo modello alla Accademia Carrara di Bergamo. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
Atipico, insofferente alle regole, destinato a suscitare contrasti e forse inimicizie, sebbene pressocché assente dalle cronache storiche e da quelle giudiziarie (a differenza della maggior parte dei suoi colleghi della cerchia caravaggesca), l'enigmatica figura di Cecco del Caravaggio appare come anticonformista, capace di clamorose novità negli impianti iconografici, virtuoso di una pittura straordinaria, implacabile nella definizione delle forme, dei contorni, nel colore, naturalista oltranzista, audace, iperrealista ante literram prepotente e privo di timori censori, a tratti esplicito nei rimandi erotici e nei messaggi omosessuali.
Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, Martirio di San sebastiano, 1607-1612 circa, olio su tela, Varsavia Museo Nazionale. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
Nato molto probabilmente all'interno del territorio bergamasco, viene considerato per anni fiammingo, francese o spagnolo; Roberto Longhi scrive di lui «una delle più notevoli figure del caravaggismo nordico», ora grazie all'aggiornamento degli studi, quel «nordico» deve essere inteso come del Nord d'Italia, e non più d'Europa.
Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, Martirio di San sebastiano, 1607-1612 circa, olio su tela, Varsavia Museo Nazionale. Particolare. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
Il caso Cecco del Caravaggio è relativamente recente: i nuovi studi avviati da Gianni Papi a partire dagli anni '90, così come i traguardi raggiunti, tra questi la scoperta di alcune opere, dimostrano quanto la storia dell'arte sia materia viva e vivace, capace, se perseguita, di rinnovarsi continuamente anche contro quella sorta di damnatio memoria che ha ben presto colpito le vicende artistiche di Boneri; una specie di trascuratezza sistematica che oggi potrebbe rientrare nell'ampio spettro della Cancel Culture.
L'allestimento della mostra Cecco del Caravaggio l'allievo modello alla Accademia Carrara di Bergamo. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
Per Cecco non solo vige l'assenza delle fonti ma anche una serie di cattive interpretazioni: all'iniziale confusione rispetto alla sua provenienza, ora però spiegata da Gianni Papi anche grazie ai tanti punti di contatto con la pittura di Giovanni Gerolamo Savoldo (Brescia, 1480 circa - post 1548) che, tra naturalismo e classicismo, può essere considerato il secondo grande ispiratore del nostro, si aggiunge, nei decenni, una spiegazione del suo soprannome assai lontana dal più logico significato e cioè che «del Caravaggio» alluda semplicemente a una dimensione di vicinanza, quasi di appartenenza. A favore di questa tesi, un viaggiatore inglese presente a Roma intorno al 1650 dice, rispetto al Merisi, di Cecco come «his boy», «that laid with him»; il brano svela molto anche rispetto al fatto che il modello di Amor Vincit Omnia altri non fosse che il futuro pittore Cecco, oltre a dare una conferma alla controversa questione delle inclinazioni omosessuali di Caravaggio.
L'allestimento della mostra Cecco del Caravaggio l'allievo modello alla Accademia Carrara di Bergamo. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
Quello che è certo è che l'apprendistato nello studio di Caravaggio doveva essere molto diverso da quello delle botteghe fiorentine o romane: pressoché senza regole, gli allievi imparavano a dipingere osservando il maestro, sempre ritraendo modelli dal vero, mescolando mestiere ed esperienze di vita. L'apprendistato di Cecco ripeteva il percorso che era già stato del suo maestro e cioè quello di entrare, ragazzo, nello studio di un artista affermato e proveniente dallo stesso territorio d'origine: Peterzano per Caravaggio, lo stesso Caravaggio per Cecco.
Michelangelo Merisi detto Caravaggio, San Giovanni Battista, 1602, olio su tela, Roma, Pinacoteca Capitolina. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
Francesco Boneri vive così a fianco di Caravaggio, viene citato in alcune fonti come «Francesco garzone» o «il suo Caravaggino» o «Francesco detto Cecco del Caravaggio» nella «schola» di Caravaggio insieme a Ribera, Spadarino e Manfredi, a tutt'oggi considerati i quattro pittori più vicini al maestro. Cecco figura come modello per almeno sei dipinti del Merisi, tra cui San Giovanni Battista della Pinacoteca Capitolina e David con la testa di Golia della Galleria Borghese, che sono in mostra.
Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, Fabbricante di Strumenti Musicali, 1615-1616 circa, olio su tela, Atene, National Gallery - Alexandros Soutzos Museum. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
In questa nuova occasione espositiva, Accademia Carrara torna a occuparsi di inedite storie e indagini attorno a grandi maestri e allievi, come nel 2020 con Tiziano e Caravaggio in Peterzano, confermando impegno e attenzione nei confronti di autori con importanti collegamenti territoriali e culturali alla collezione bergamasca, documentati da opere di grande qualità ma, a tutt'oggi, non ancora a pieno valorizzati.
L'allestimento della mostra Cecco del Caravaggio l'allievo modello alla Accademia Carrara di Bergamo. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
In mostra vi sono prestiti nazionali e internazionali da Berlino, Londra, Madrid, Oxford, Varsavia, Vienna, Brescia, Firenze, Milano e Roma. Con oltre 40 opere, il progetto per la prima volta raccoglie 19 dipinti autografi dei circa 25 che compongono il catalogo di Cecco, conservati da importanti collezioni pubbliche e private, in Italia e nel mondo.
Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, Amore al fonte, 1916-1618 circa, Collezione Koelliker. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
Il percorso mette in evidenza sia autori, come Merisi e Savoldo, da cui Cecco trasse ispirazione, sia una serie di artisti che furono a lui vicini (tra i quali Valentin de Bologne, Bartolomeo Mendozzi e Pedro Núñez del Valle), attraverso prestiti da collezioni soprattutto pubbliche: Gallerie degli Uffizi - Palazzo Pitti di Firenze, Museo del Prado di Madrid.
Kunsthistorisches Museum di Vienna, National Gallery di Atene, Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini di Roma, Gemäldegalerie di Berlino, Galleria Borghese e Pinacoteca Capitolina di Roma, Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, Wellington Museum di Londra, Ashmolean Museum di Oxford, per citarne alcune.
L'allestimento della mostra Cecco del Caravaggio l'allievo modello alla Accademia Carrara di Bergamo. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
La mostra di Bergamo offre, per la prima volta, uno sguardo trasversale e pressocché completo sull'operato di Cecco, riunendo capolavori rivelatisi fondamentali nel percorso di ricostruzione del corpus dell'autore. In particolare, Cacciata dei mercanti dal tempio (1613-1615 circa), proveniente da Gemäldegalerie di Berlino, ha avuto un ruolo essenziale nel determinare il primissimo nucleo di opere da parte di Roberto Longhi e dunque nel definire l'identità del linguaggio pittorico. La tela esprime l'adesione ai grandi maestri: da una parte Caravaggio, nella composizione movimentata e nelle espressioni di terrore delle figure e, dall'altra, Savoldo, nell'atmosfera tagliente e nitida, nei colori puri, nei panneggi contorti e schiacciati.
Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, Cacciata dei mercanti dal tempio (1613-1615 circa), proveniente da Gemäldegalerie di Berlino. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
Gianni Papi ha individuato un autoritratto di Cecco nell'elegante ragazzo all'estrema sinistra che, con atteggiamento defilato e un po' dandy, osserva la scena. Il cappello rosso che indossa il giovane è un tema ricorrente nelle prime opere e lo si può ritrovare, in mostra, anche nelle tele di Varsavia e Bratislava; così come è possibile rintracciare l'elegante foggia degli abiti dei mercanti nei dipinti di figura in prestito da Atene, Londra e Oxford.
Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, particolare della Cacciata dei mercanti dal tempio (1613-1615 circa). Autoritratto di Cecco all'estrema sinistra. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
Del pittore conosciamo bene il volto anche grazie a Ritratto di giovane con colletto a lattuga, proveniente da Gallerie degli Uffizi - Palazzo Pitti di Firenze nel protagonista dell'Amore al fonte, da collezione privata, oltre che grazie ai due dipinti di Caravaggio presenti in mostra, per i quali, come si è detto, Cecco posò come modello.
Giovanni Gerolamo Savoldo, Adorazione dei pastori, 1522-1523, olio su tavola, Torino, Galleria Sabauda. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
All'interno del percorso espositivo, di opera in opera, il linguaggio di Boneri si fa sempre più riconoscibile: nell'esecuzione tormentata dei panneggi, nei bianchi dall'intensità fosforescente, nella precisa definizione degli occhi e delle palpebre e nel nitido disegno delle labbra solcate da una spessa linea che le fa sembrare dischiuse, impegnate in un canto, un sospiro, un grido soffocato.
Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, Decollazione del Battista, 1613-1615 circa, olio su tela, Collezione Privata. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
Se la vita di Cecco è ancora avvolta nel mistero, non si può dire altrettanto, anche grazie a questo progetto curato da Gianni Papi e M. Cristina Rodeschini, delle influenze che il pittore ha ricevuto ed esercitato, queste ultime soprattutto sulla scena romana e napoletana dell'epoca (si ipotizza infatti che Boneri seguisse Caravaggio nella sua fuga a Napoli dopo l'omicidio di Ranuccio Tomassoni nel maggio 1606). Oltre a quella bergamasca, provincia in cui probabilmente nacque e forse fece ritorno a un certo punto della sua carriera.
L'allestimento della mostra Cecco del Caravaggio l'allievo modello alla Accademia Carrara di Bergamo. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
Considerato tra i grandi protagonisti della natura morta caravaggesca, insieme a Bartolomeo Cavarozzi e Antiveduto Gramatica, Cecco dovette influenzare anche la ricerca di Evaristo Baschenis (1617-1677). Il prete-pittore di origini bergamasche, ampiamente rappresentato nelle collezioni di Accademia Carrara, è certamente debitore della lezione magistrale del Boneri nel realismo dei brani di natura morta e nella resa degli strumenti musicali della serie dei Fabbricanti. In mostra, il confronto tra i due autori è favorito tramite un'opera in prestito e, all'interno del percorso permanente, nella sala dedicata a Baschenis.
Evaristo Baschenis, Strumenti musicali, 1665, olio su tela, Collezione Privata. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
Cecco del Caravaggio. L'Allievo Modello, prima esposizione a occupare i nuovi spazi del museo dedicati ai progetti temporanei, oltre a fare luce su un autore importante, restituisce attenzione a quei "pittori della realtà" di origine lombarda (secondo la definizione di Roberto Longhi) ai quali si cerca di restituire il giusto ruolo nel panorama artistico europeo di quegli anni. Il progetto di allestimento della mostra dedicata a Cecco del Caravaggio è di Antonio Ravalli.
Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, Tributo della moneta, 1607-1612 circa, olio su tela, Vienna, Kunsthistorisches Museum, Picture Gallery. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
"La mostra di Cecco presenta un pittore che merita di entrare nell'Olimpo dei più interessanti pittori caravaggeschi italiani.
La sua più che probabile origine nel territorio di Bergamo è un motivo in più per aver fatto questa scelta.
Inoltre l'interesse del pittore per la magnifica pittura di Savoldo e l'influenza esercitata su Evaristo Baschenis,
declina un trait d'union tra Brescia e Bergamo - città e territori che nel 2023 avranno insieme il titolo di
Capitale italiana della cultura di sicura prospettiva".
Maria Cristina Rodeschini, direttore Accademia Carrara
Accademia Carrara di Bergamo ha presentato ieri, negli spazi rinnovati del museo, la prima esposizione mai dedicata in Italia e nel mondo a Cecco del Caravaggio, il più misterioso allievo e modello di Caravaggio. In esposizione ci sono 43 opere: 19 dei circa 25 dipinti conosciuti di Cecco, 2 opere di Caravaggio e, insieme, artisti che hanno ispirato e sono stati ispirati da questo affascinante pittore.
Accademia Carrara. Da sinistra gli interventi del Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, al centro M. Cristina Rodeschini, direttore Accademia Carrara e, a destra, Gianni Papi, curatore della mostra. Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine.
"Cecco si distingue per una raffigurazione iperrealista e anticonformista,
tagliente e inquieta, satura di una materia pittorica densa e lucente.
Una cifra stilistica particolare: come lui nessuno maneggia e costruisce interrogativi figurativi
(per noi, a distanza di quattro secoli, blindati e criptici), rivestendoli di un esasperato naturalismo".
Gianni Papi, curatore della mostra
Gianni Papi
E' uno dei massimi studiosi di Caravaggio e dell'ambiente caravaggesco. Dal 2002 ha rivoluzionato gli studi sull'ambiente caravaggesco romano, riscoprendo, nei dipinti già assegnati al Maestro del Giudizio di Salomone, la fase giovanile di Ribera nella città pontificia. Numerosi contributi di Gianni Papi sono comparsi nelle maggiori riviste internazionali, fra cui quarantotto in 'Paragone', ma anche in The Burlington Magazine', 'Bollettino d'arte', 'Arte cristiana', "Storia dell'arte', 'Studi di storia dell'arte', 'Ars Magazine', 'Artibus et historiae, 'Artitalies. Dal 2014, con cadenza biennale, ha pubblicato quattro raccolte di saggi su Caravaggio e l'ambiente caravaggesco: Spogliando modelli e alzando lumi (2014): Entro l'aria bruna d'una camera rinchiusa (2016); Senza più attendere a studio e insegnamenti (2018); Un misto di grano e di pula (2020).
Fra le mostre che ha curato Gianni Papi: Artemisia (Firenze, 1991); Giovanni Serodine 1594/1600 - 1630 e i precedenti romani (Rancate, 1993); Il genio degli anonimi (Milano, 2005); La "schola" del Caravaggio. Dipinti dalla Collezione Koelliker (Ariccia, 2006); Caravaggio e caravaggeschi a Firenze (Firenze, 2010); Andrea Commodi (Firenze, 2012); Gherardo delle Notti Quadri bizzarrissimi e cene allegre (Firenze, 2015); Orazio Borgianni. Un genio inquieto nella Roma di Caravaggio (Roma, 2020).
Ha pubblicato i seguenti volumi monografici: Cecco del Caravaggio (1992 e 2001), Orazio Borgianni (1993), Andrea Commodi (1994), Antiveduto Gramatica (1995), Gerrit Honthorst in Italia (1999), Spadarino (2003), Ribera a Roma (2007), Bartolomeo Manfredi (2013); Bartolomeo Cavarozzi (2015); Jean Ducamps alias Giovanni del Campo (2021).
A cura della redazione di Avion Tourism Magazine
Fonte testo: © Ufficio Stampa Accademia Carrara
Foto visual: Cecco del Caravaggio, Fabbricante di Strumenti Musicali, Apsley House, Wellington Museum, Londra © Historic England Archive'
Foto: Copyright © Avion Tourism Magazine
Informazioni sulla mostra "Cecco del Caravaggio. L'Allievo Moderno"
Dove: Accademia Carrara di Bergamo Piazza Giacomo Carrara n. 82.
Quando: dal 28 gennaio al 4 giugno 2023
Orari: lunedì-giovedì 9.30-17-30; martedì 9.30-13.00 (chiuso il pomeriggio); venerdì-sabato-domenica e festivi 9.30-18.30.
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