22 gennaio 2022
Claude Monet arriva a Genova
Dall’11 febbraio, Palazzo Ducale ospita negli spazi del Munizioniere, i capolavori del più importante rappresentate dell’Impressionismo
Tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, i 50 capolavori in mostra rappresentano alcune delle punte di diamante della produzione artistica di Monet e raccontano l’intera parabola artistica del Maestro impressionista, letta attraverso le opere a cui Monet teneva di più, le “sue” opere, quelle che l’artista ha conservato gelosamente nella sua casa di Giverny fino alla morte, quelle da cui non ha mai voluto separarsi.
Claude Monet Lo stagno delle ninfee, 1917-1919 circa - Olio su tela, 130°—120 cm
Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966 Inv. 5165 - Foto ad uso editoriale © Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman.
L’eccezionalità di questa mostra risiede nell’amore e nell’intimità che emanano le opere esposte, allestite in maniera del tutto inedita e suggestiva nelle varie sale del Munizioniere di Palazzo Ducale di Genova, luogo pieno di fascino che consentirà un viaggio del tutto nuovo nel mondo di Monet.
Nelle sue tele di luce evanescente, Monet ha sempre unito il suo amore per la natura con l'arte e, facendo del pennello una propaggine della sua mano, ha creato e riprodotto giardini ovunque abbia vissuto.
Claude Monet Emerocallidi, 1914-1917 circa - Olio su tela, 150°—140,5 cm
Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966 Inv. 5097 - Foto ad uso editoriale © Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman.
Sebbene trascorresse molto del suo tempo a Parigi e viaggiasse molto in Francia e all'estero, Monet preferì la campagna e visse per più di cinquant’anni lungo la Senna, accrescendo sempre più il suo interesse per il giardinaggio, per le aiuole che allietavano le sue prime case ad Argenteuil e per i suoi magnifici giardini a Giverny, che divennero un piacere per gli occhi, un luogo rilassante per contemplare la natura e fonte di ispirazione.
Proprio Giverny, la sua casa dopo il 1883, può essere considerata come il luogo di consapevolezza e rinascita per lo stesso artista; una sequenza di nuovi elementi dettati da una brillante innovazione formale, geografica e di ricerca stilistica che lo ha portato a interessarsi sempre di più soggetti impregnati di nuova lirica e colori vivaci.
Ad accogliere il pubblico come in un onirico giardino lussureggiante, appositamente creato, ci saranno opere come le sue amatissime e iconiche:
- Ninfee (1916-1919 ca.),
- Iris (1924-1925 ca.),
- Emerocallidi (1914-1917 ca.),
- Salice piangente (1918-1919 ca.),
- le varie versioni de Il ponte giapponese
- e la sua ultima e magica opera Le rose (1925-1926 ca.).
Ma non solo. Verdeggianti salici piangenti, viali di rose e solitari ponticelli giapponesi dai colori impalpabili fanno da cornice a una natura ritratta in ogni suo più sfuggente attimo, variazione di luce, tempo o stagione.
Promossa dal Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, prodotta e organizzata da Arthemisia e in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi, la mostra è curata da Marianne Mathieu, studiosa di Monet e direttrice scientifica dello stesso museo parigino.
Claude Monet Ninfee, 1916-1919 circa - Olio su tela, 130°—152 cm
Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966 Inv. 5098 - Foto per uso editoriale © Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman.
Il Musée Marmottan Monet – il cui vastissimo patrimonio artistico è raccontato nel percorso della mostra – possiede il nucleo più grande al mondo di opere di Monet, frutto di una generosa donazione di Michel, suo figlio, avvenuta nel 1966 verso il museo parigino - che prenderà proprio il nome di “Marmottan Monet”.
A cura di Nicolò Villa
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Testo, visual e foto per uso editoriale: © Ufficio stampa Palazzo Ducale di Genova
Foto visual: Claude Monet Ninfee © Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman
Foto Genova: solo per uso editoriale - Copyright © Shutterstock
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