12 luglio 2018
Fabio Viale. Mostra al Glyptothek Museum di Monaco di Baviera dal 12 luglio al 30 settembre 2018
Collocata per la prima volta un’opera d'arte contemporanea: il Laocoonte
Si tratta di un progetto monumentale che si estenderà anche nell’antistante Königsplatz di Monaco , all'interno della quale verrà collocata per la prima volta in assoluto un’opera d'arte contemporanea: il Laocoonte.
Il Lacoonte
Concepito appositamente dall’artista per la piazza tedesca e risultato di un processo creativo di oltre un anno, il Laocoonte è la sintesi perfetta, tipica del lavoro di Viale, del recupero, attualizzato con uno scarto semantico, di capolavori del passato e dei suoi marmi tatuati. Il corpo del Laocoonte è tatuato con immagini a colori che rappresentano alcuni passi dell’Inferno di Dante secondo l’interpretazione del dipinto di Giovanni di Modena conservato nella Chiesa di San Petronio a Bologna, a rafforzare la qualità maniacale della resa scultorea di Fabio Viale e la necessità di stabilire connessioni culturali universali. La prima opera d’arte contemporanea esposta in Königsplatz, il Laocoonte, si pone così in dialogo aperto con il quartiere dell’arte moderna e contemporanea di Monaco e da qui con una dimensione di proporzioni internazionali. La piazza, simbolo di democrazia, luogo di incontri di idee e di culture, assolve così il suo compito beneficiando di un carico di spiritualità e di civiltà universali anche grazie al Glyptothek Museum che gli sta alle spalle, assorbendo gran parte della storia dell’arte che proprio nell’area di Monaco trova ampio dispiegamento.
Voluta da Re Ludwig I, la Glyptothek è stata costruita a partire dal 1815 con stile neoclassico, e ad oggi è uno dei musei tedeschi più frequentati e conosciuti grazie all’imponente edificio e soprattutto alla sua collezione di sculture, mosaici e rilievi dell'epoca classica, tra cui spiccano capolavori assoluti come il Fauno Barberini (220 a.C.).
Accolto l’invito del Glyptothek Museum nello stabilire un parallelo tra le epoche attraverso il confronto di opere in marmo di impareggiabile valore e differenti poetiche associabili per contrasto, l’artista ha esposto nuove versioni di lavori che lo hanno contraddistinto durante la sua carriera: undici opere, per lo più di grandi dimensioni, rappresentano l’intero terreno di indagine di Viale (tra le altre Star-Gate, Aereo, Orbitale, Nike di Samotracia, Infinito, Door Release, Venere Italica, Anchor). Attraversando la mostra si può notare l’estrema qualità dei lavori associata allo spiazzamento percettivo per il quale il marmo dissimula se stesso per diventare legno, copertone, polistirolo, plastica e abbandona la sua aura per divenire superficie di contrasto tra la bellezza classica e il tatuaggio contemporaneo.
Star Gate, ad esempio, è una scultura composta di due cassette della frutta di oltre due metri e cinquanta accoppiate, realizzata con marmo arabescato dell’altissimo: un passaggio verso mondi possibili, che desta stupore per una monumentalità costruita su equilibri scultorei apparentemente fragili ma al tempo stesso solidissimi.
La nuova versione de La Suprema è costituita da due cassette per il trasporto della frutta poste una sopra l’altra ed a un tassello per l’ancoraggio delle viti a muro; Anchorè alta oltre due metri e sessanta, mentre Door Releaseè una rilettura del Dito di Costantino (di oltre due metri di dimensione) realizzato inmarmo che però si finge polistirolo.
Con questo nuovo progetto al Glyptothek Museum di Monaco di Baviera, Fabio Viale si propone di sintetizzare da un punto di vista formale le sperimentazioni compiute fino ad ora, dopo un articolato percorso artistico che ha avuto diversi momenti importanti tra cui la mostra al Museo del Novecento di Milano, la personale alla Galleria Sperone di New York, la vittoria dei Premi Henreaux e Cairo nel 2014, la performance della barca in marmo alla Biennale di Venezia e al Gorsky Park Museum di Mosca, l’esposizione alla Basilcia di San Lorenzo di due versioni di Souvenir Pietà|Cristo e la recente realizzazione del progetto Souvenir Pietà|Madre, con cui ha inaugurato la nuova sede milanese della Galleria Poggiali. Il progetto è stato reso possibile grazie all’Istituto Italiano di Cultura, al Consolato Generale di Monaco di Baviera ed è supportato dalla Galleria Poggiali. Per l’occasione sarà edito un catalogo dal Glyptothek Museum con testi di Christian Gliwitzky e Sergio Risaliti.
Testo a cura di Nicolò Villa
Foto: Ufficio stampa Glyptothek Museum - www.glyptoteket.com
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