14 ottobre 2020
I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori
92 opere greco-romane selezionate tra i marmi della collezione Torlonia ai Musei Capitolini di Roma
Dal 14 ottobre 2020 al 29 giugno 2021 ai Musei Capitolini - Villa Caffarelli di Roma sarà aperta al pubblico l’attesissima mostra I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori. 92 opere greco-romane sono state selezionate tra i marmi della più prestigiosa collezione privata di sculture antiche al mondo.
La mostra conduce in un viaggio a ritroso nel tempo attraverso le vicende dei diversi nuclei collezionistici confluiti nella collezione Torlonia, composta da 620 pezzi tra cui sono stati selezionati statue, sarcofagi, busti, rilievi ed elementi decorativi. Sono stati individuati cinque momenti che corrispondono alle sezioni del percorso espositivo.
Foto Oliver Astrologo - © Fondazione Torlonia, Electa, Bvlgari.
L’allestimento ha tratto ispirazione dal Catalogo del Museo Torlonia del 1884/1885, nel quale le sculture vengono presentate su uno sfondo nero che astrae l’opera. Le sculture selezionate sono dunque allestite su uno sfondo omogeneo scuro, così da farle emergere singolarmente ed esposte su sfondi diversi colorati così da farle risaltare collettivamente, come parte di un racconto, in cinque capitoli, per illustrare l’evoluzione della collezione nel tempo e contemporaneamente illustrare la localizzazione delle sculture nel loro periodo storico.
• Evocazione del Museo Torlonia fondato nel 1875 e rimasto aperto fino all’inizio del secolo scorso.
• Sculture provenienti dagli scavi archeologici effettuati nell’Ottocento nelle proprietà Torlonia.
• Marmi provenienti da collezioni settecentesche custoditi a Villa Albani, acquistata nel 1866 dal Principe Alessandro Torlonia, e dello Studio dello scultore e restauratore Bartolomeo Cavaceppi.
• Un ricco nucleo proveniente dalla collezione del Marchese Vincenzo Giustiniani acquistata dai Torlonia nell’Ottocento.
• Il percorso si conclude con un insieme di opere riunite in raccolte quattro e cinquecentesche.
Fanciulla da Vulci © Fondazione Torlonia Foto Lorenzo de Masi.
Eutidemo © Fondazione Torlonia Foto Lorenzo de Masi.
Il Museo Torlonia si racconta dunque come una collezione di collezioni, o come un gioco di scatole cinesi, in cui una raccolta racchiudeva in seÅL pezzi provenienti da collezioni ancor più antiche.
L’allestimento, tridimensionale e tettonico, si erge dalle fondazioni per mettere in scena sia la varietà dei marmi Torlonia sia la stratificazione del Mons Capitolinus. Consiste in pavimentazioni e plinti che emergono a diverse altezze, come estrusioni delle pavimentazioni continuee, composti in mattoni realizzati a mano da argilla grigio scuro, un riferimento alle antiche architetture romane in laterizio e alle fondazioni in pietra dell’Aedes Iovis Optimi Maximi Capitolini, il grande edificio esistito in Campidoglio, sottostanti Villa Caffarelli.
Hestia Giustiniani © Fondazione Torlonia Foto Lorenzo de Masi.
All’eccezionalità dei materiali esposti si aggiunge il fatto che essi hanno conservato restauri e integrazioni storiche, riflettendo il gusto e l’uso di epoche in cui i reperti mutili venivano “completati”, nelle parti mancanti, anche ricorrendo all’abilità di famosi scultori del tempo. La mostra racconta così una lunga storia non solo del collezionismo ma delle pratiche di restauro, che si chiude in maniera emblematica con la statua di un Ercole composto da 125 frammenti di marmo.
Rilievo con scena di porto © Fondazione Torlonia Foto Lorenzo de Masi.
Il restauro ha contribuito in maniera determinante ad aggiungere nuovi indizi storici sulle opere in mostra rivelando, ad esempio, tracce di colore sul Rilievo di Porto del III sec. d.C., confermando la mano di Gian Lorenzo Bernini per la statua del Caprone a riposo.
Impressi nella materia che li costituisce, il restauro ha scoperto una stratificazione di segni che oggi, grazie alle nuove osservazioni condotte, si è cercato di decodificare, per poter giungere alla loro piena comprensione e a una corretta datazione.
Statua Caprone a riposo © Fondazione Torlonia Foto Lorenzo de Masi.
La mostra sfocia infine nell’Esedra dei Musei Capitolini, dove sono stati raccolti per l’occasione le statue di bronzo che il papa Sisto IV donò al popolo romano nel 1471: un’accorta risposta sovrana all’incipiente collezionismo privato di statuaria antica. Segno, questo, di un processo culturale in cui Roma e l’Italia hanno avuto un primato indiscutibile: i musei sono nati dal collezionismo di antichità. E questa storia contemporanea si concluderà con l’individuazione di una sede espositiva permanente per l’apertura di un rinnovato Museo Torlonia.
Foto Oliver Astrologo - © Fondazione Torlonia, Electa, Bvlgari.
L’esposizione è il risultato di un’intesa del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo con la Fondazione Torlonia; e nello specifico, per il Ministero, della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio con la Soprintendenza Speciale di Roma. Il progetto scientifico di studio e valorizzazione della collezione è di Salvatore Settis, curatore della mostra con Carlo Gasparri. Electa, editore del catalogo, cura anche l’organizzazione e la promozione dell’esposizione. Il progetto d’allestimento è di David Chipperfield Architects Milano, negli ambienti dello spazio espositivo dei Musei Capitolini a Villa Caffarelli, tornati alla vita dopo oltre cinquanta anni grazie all’impegno di Roma Capitale per restituire alla cittadinanza un nuovo spazio espositivo progettato e interamente curato della Sovrintendenza capitolina. La Fondazione Torlonia ha restaurato i marmi selezionati con il contributo di Bvlgari che è anche main sponsor della mostra. Il progetto della luce è stato scritto da Mario Nanni, lumi Viabizzuno.
Dario Franceschini, Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo “Questa mostra è un evento straordinario che segna un passo ulteriore verso il pieno ritorno alla luce dei marmi Torlonia, la più importante collezione di arte greco-romana privata esistente al mondo rimasta a lungo celata. Si tratta di un’operazione culturale di livello internazionale, resa possibile da un fattivo e proficuo dialogo tra pubblico e privato, che permetterà al pubblico di godere della bellezza di capolavori straordinari dell’antichità”.
A cura di Nicolò Villa
Fonte testo e foto: © Ufficio stampa Electa
Foto opere e visual: © Fondazione Torlonia, Electa, Bvlgari. Foto Oliver Astrologo e Lorenzo de Masi
Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione. Copyright © Sisterscom.com
Orari della mostra
Tutti i giorni 9.30-19.30 (ultimo ingresso 18.10). Il 24 e 31 dicembre 9.30-14.00 la biglietteria chiude un’ora prima.
Modalità di visita
il preacquisto è obbligatorio (modalità di visita in ottemperanza alla normativa per il contenimento del COVID-19) ingresso contingentato solo su preacquisto obbligatorio. E' obbligatorio: indossare la mascherina, avendo cura di coprire naso e bocca; mantenere la distanza interpersonale di almeno 1 metro; rispettare le capienze di sala indicate; impegnare i varchi di passaggio da una sala all’altra, una persona alla volta.
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