16 febbraio 2022
LA GAMeC di Bergamo compie 30 anni
La Collezione Impermanente #3.0, Dancing Plague e Radio GAMeC 30 sono i 3 progetti dedicati agli ultimi 3 decenni
Inaugurata nel novembre del 1991, la GAMeC di Bergamo taglia quest’anno il traguardo dei trent’anni, dedicando l’apertura del programma 2022 a questo importante anniversario.
Accanto alla terza tappa de La Collezione Impermanente e alla nuova stagione di Radio GAMeC, con cui il museo ripercorre tre decenni di storia, anche l’allestimento di Dancing Plague, il progetto del curatore greco Panos Giannikopoulos vincitore dell’XI edizione del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte – EnterPrize.
La Collezione Impermanente #3.0 della GAMeC di Bergamo
L’11 marzo sarà presentata al pubblico La Collezione Impermanente #3.0, a cura di Sara Fumagalli, Valentina Gervasoni e A. Fabrizia Previtali, che accoglie una selezione di oltre 50 opere parte del patrimonio museale, realizzate tra gli anni Novanta e oggi da autori di generazioni diverse.
La mostra è un display fluido che da un lato approfondisce i temi che hanno attraversato la storia dell’arte degli ultimi trent’anni, e dall’altro pone l’accento, con periodici riallestimenti, sulla temporaneità e sull’impermanenza intesa come apertura a nuove possibilità e prospettive.
Renaud Jerez Lolita Lempicka, 2014 Video HD, 8’12’’ Dono Renaud Jerez per Meru Art*Science Award © Ufficio Stampa GAMeC Bergamo
La mostra, La Collezione Impermanente #3.0, non è soltanto un deposito di memorie ma un luogo vivo, dinamico, in costante arricchimento e aperto a sempre nuove narrazioni.
Cory Arcangel Dreams, 2015 tubo di schiuma Dono Cory Arcangel Foto: Joerg Lohse© GAMeC Bergamo
Sol LeWitt Horizontal Brushstrokers, 2002 - Tempera su carta - 153 x 151 cm Foto: Roberto Marossi © GAMeC Bergamo
In questa prospettiva, Ruth Beraha, Iva Lulashi, Nicola Martini, Federico Tosi, artisti della scena italiana nati tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, dialogheranno con le opere della GAMeC in qualità di testimoni del presente, creando nuovi livelli di interazione e contribuendo ad arricchire il futuro della collezione con opere di nuova produzione.
Dancing Plague alla GAMeC di Bergamo
In contemporanea, il museo presenterà al pubblico Dancing Plague a cura di Panos Giannikopoulos, vincitore della XI edizione del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte – EnterPrize, il concorso che dal 2003 sostiene giovani curatori sottolineando la centralità e il significato di questa figura professionale nel panorama artistico internazionale.
Partendo dalla suggestione della Piaga del Ballo – avvenimento storico collocabile tra il XIV e il XVII secolo, durante il quale gruppi di persone in diversi paesi europei ballarono ininterrottamente in uno stato di trance per intere settimane in una sorta di isteria collettiva – Giannikopoulos mette in dialogo la storia europea postmedievale, le problematiche del colonialismo e la recente esperienza della pandemia, attraverso i lavori di Benni Bosetto, Ufuoma Essi, Klaus Jürgen Schmidt, Lito Kattou, Petros Moris, Eva Papamargariti, Konstantinos Papanikolaou, Mathilde Rosier, Michael Scerbo ed Elisa Zuppini.
Dancing Plague esplora i legami immaginari di questo episodio di contagio e viralità con le recenti espressioni culturali di resistenza, riunendo in una danza circolare streghe, creature più che umane e frequentatori di locali notturni.
La mostra affronta temi come la teoria queer e la pulsione di morte, la danza come mezzo per creare identità e resistenza culturale per i corpi meno privilegiati, il movimento degli organi essenziali e degli arti trasformato in linguaggio, il ballo come esplorazione e invenzione delle possibilità dei nostri corpi, come mezzo per entrare in relazione con altri corpi e trasformare noi stessi e le persone intorno a noi, come prassi interlinguistica che abbatte i confini sociali e rivela una sorta di consapevolezza che è stata oppressa dall’ordine simbolico.
Klaus Jürgen Schmidt Vision Spells, 2022 Serigrafia su seta, appendino in Ottone 220 x 220 cm © Ufficio Stampa GAMeC Bergamo
Radio GAMeC e Radio GAMeC 30
A marzo torna anche Radio GAMeC, nata nel 2020 durante l’emergenza sanitaria sui canali social del museo e riconosciuta dall’UNESCO come una delle migliori iniziative museali al mondo nate durante il lockdown.
Dopo 66 appuntamenti in diretta Instagram, il successo delle 5 serate di Radio GAMeC Real Live, le 16 puntate itineranti a bordo del camper di Radio GAMeC PopUp insieme a Radio Popolare e il ricco palinsesto di appuntamenti quotidiani che hanno accompagnato gli ascoltatori per due mesi con Radio GAMeC on Clubhouse, Radio GAMeC 30 sarà interamente dedicata all’importante anniversario dell’istituzione, in continuità con l’identità dialogica che l’ha sempre caratterizzata e che la renderà osservatorio sui cambiamenti che hanno segnato gli ultimi trent’anni di storia.
Partendo dallo sguardo di personalità del mondo dell’arte e della cultura che hanno vissuto direttamente esperienze degli ultimi tre decenni, con l’intento di raccontare snodi di una realtà complessa e in trasformazione, Radio GAMeC 30 propone un percorso a tappe, guidato dal direttore Lorenzo Giusti e dalla curatrice indipendente Ilaria Gianni.
Dall’arrivo del World Wide Web nel 1991 alla caduta di Kabul nel 2021, passando per la clonazione della pecora Dolly nel 1996 e la nascita del movimento Black Lives Matter nel 2013, Radio GAMeC 30 presenta un calendario di 30 appuntamenti, uno per ogni anno, in una narrazione scandita da eventi che, per ragioni storico-politiche, tecnico-scientifiche, sociali o ambientali, hanno rappresentato l’apertura di una nuova strada o la frattura in un percorso condiviso. Gli episodi saranno trasmessi in podcast e distribuiti sulle principali piattaforme gratuite di streaming.
A cura di Nicolò Villa
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Fonte testo e foto: © Ufficio Stampa GAMeC Bergamo
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Cappella Colleoni e Basila Santa Maria Maggiore a Bergamo alta. Foto: Copyright © Sisterscom.com / Byvalet / Shutterstock
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