01 ottobre 2018
Bergamo slow: antiche tradizioni e sapori
Una terra e la sua gente la puoi conoscere veramente attraverso il loro cibo ed è così che vorremmo presentarti Bergamo
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Un approccio lento alle secolari tradizioni culinarie di Bergamo, perchè solo assaggiandole e conoscendone la storia potrai dire di aver vissuto e non solo visitato questa terra.
Partiamo dalla regina della tavola: la polenta, è lei il piatto simbolo delle tavole bergamasche. Ora la versione più diffusa è quella gialla, ma ci sono tante specie autoctone di mais che sono state recentemente riscoperte e che sono davvero introvabili altrove, è assolutamente da provare l’Originario dell’Isola, che viene dalla fertile terra bagnata dai fiumi dell’Isola Bergamasca o il Rostrato rosso di Rovetta che profuma delle montagne circostanti.
La polenta da sola non si mangia mai… e noi troviamo che sia perfetta con i formaggi, e di formaggi Bergamo se ne intende! Non esiste un’altra provincia in Europa che possa vantare un così alto numero di formaggi DOP, ben 9, a cui si aggiungono altri numerosi presidi slowfood. Le rigogliose Alpi Orobie bergamasche erano terra di pascoli e alpeggi e la vita era scandita da questi momenti che ancora si svolgono in molte aree dell’alta Val Brembana e della Val di Scalve.
Qui, ieri come oggi, è necessario non sprecare il latte munto quotidianamente in alpeggio e da questo nascono molti dei formaggi bergamaschi, il cui nome spesso racconta la storia della sua produzione: il Formai De Mut ovvero il “formaggio di montagna”, fatto solo col latte di alpeggio, lo Strachìtunt cioè lo “stracchino tondo”, fatto col latte delle vacche “stràcch” stanche per la transumanza e poi: Taleggio, Bitto, Agrì, Branzi, Formaggella di Scalve e infine il Quartirolo, il formaggio di fine settembre, prodotto degli ultimi fili d’erba detta quartirola perchè cresciuta dopo il terzo taglio di fieno.
Non si può parlare di cucina e tradizioni bergamasche però senza parlare dei Casoncelli, la deliziosa pasta ripiena protagonista delle feste bergamasche: i "casonsei", di cui si parla già dal 1300, nascono con un ripieno di carne e sono affiancati dagli Scarpinocc: i ravioli di magro necessari per i tempi di quaresima; un binomio perfetto che rispecchia lo stile di vita semplice e il carattere spirituale e operoso del popolo bergamasco.
Adesso è proprio il caso di venire ad assaggiare tutto, che dite? Magari annaffiato da un ottimo bicchiere di ValCalepio DOC.
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Foto e testi: Visit Bergamo
Pubblicato su Avion Tourism Special Edition for Milan Bergamo Airport N68/2018
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