28 febbraio 2019
La città sacra di Hierapolis
Il Sito archeologico più frequentato del Mediterraneo, con 1,5 milioni di visitatori all'anno
Presso l’Istituto Yunus Emre Centro Culturale Turco di Roma, si tiene una interessante conferenza “Hierapolis di Frigia. Archeologia di una città dell’Asia Minore” della Prof.ssa Grazia Semeraro, Direttore della Missione Archeologica Italiana a Hierapolis dell’Università del Salento a Lecce, il 13 marzo 2019. È la quarta conferenza del Ciclo sulle Missioni Archeologiche Italiane in Turchia, organizzato dall’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia, sotto l’egida del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia.
È di grande importanza, e attiva da decenni, la collaborazione tra istituzioni turche e italiane nell’ambito del settore archeologico. Oltre a quella di Hierapolis a Denizli dell’Università di Lecce, ci sono la missione di Elaiussa Sebaste a Mersin dell’Università di Roma La Sapienza (la cui conferenza si è tenuta a gennaio 2019), quella di Yumuktepe a Mersin dell’Università del Salento a Lecce (conferenza tenutasi a dicembre 2018), quella di Uşakli Höyük a Yozgat dell’Università di Firenze (conferenza tenutasi a ottobre 2018), quella di Kinik Höyük a Nigde dell’Università di Pavia, quella di Karkamış a Gaziantep dell’Università di Bologna e la missione di Arslantepe a Malatya dell’Università di Roma La Sapienza.
Nella città ellenistico-romana di Hierapolis opera da più di 60 anni la Missione Archeologica Italiana di Hierapolis di Frigia (MAIER), grazie alla concessione rilasciata dalla Direzione Generale Beni Culturali e Musei del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia. Iniziata nel 1957, l’attività di ricerca è continuata ininterrottamente fino a oggi, dapprima sotto la guida di Paolo Verzone e Daria De Bernardi Ferrero del Politecnico di Torino e in seguito, dal 2000 al 2016, sotto la guida di Francesco D’Andria dell’Università del Salento a Lecce. Attualmente la Missione è diretta da Grazia Semeraro, sempre dell’Università del Salento.
Hierapolis, la città sacra
Hierapolis venne fondata agli inizi del II secolo a.C. da Eumene II, re di Pergamo, che passò alla storia come il costruttore del famoso altare di Zeus; la città prese il nome da Hiera, regina delle Amazzoni, consorte di Telephos, mitico fondatore di Pergamo. Dopo il tragico terremoto, avvenuto nell’anno 60 sotto Nerone, venne ricostruita completamente con le caratteristiche di una tipica città romana. La città, dopo la dominazione romana, raggiunse il suo apogeo durante la dominazione bizantina. La sua importanza è anche dovuta al fatto che nell’80 d.C. Filippo, uno dei dodici apostoli, giunse qui e vi morì e sulla sua tomba venne eretta la prima chiesa. Nel IV secolo divenne quindi un importante centro del Cristianesimo. La sontuosa città, verso la fine del XII secolo passò sotto la dominazione turca, che nell’arco dei secoli ha salvaguardato il suo patrimonio storico, che comprende anche le terme.
Le rovine di Hierapolis si trovano nella odierna località di Pamukkale (il cui nome significa "Castello di Cotone") in provincia di Denizli, famosa per le sue sorgenti calde che formano concrezioni calcaree. Inserita dal 1988 nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, Hierapolis di Frigia è uno dei siti archeologici e naturalistici più frequentati del Mediterraneo, con circa 1,5 milioni di visitatori all'anno.
La Missione opera sul sito in sinergia con il Museo di Denizli, avvalendosi inoltre del sostegno del Valilik di Denizli e della costante collaborazione con l’Università di Pamukkale (Denizli). Avviata con un preponderante interesse verso l’analisi e il restauro delle imponenti rovine bizantine, fra cui spicca il complesso straordinario del Martyrion di San Filippo, l’attività della Missione si è confrontata anche, fin dai primi anni, con lo scavo degli importanti complessi monumentali risalenti all’età imperiale, come il Teatro ed il Santuario di Apollo, nonché dell’estesa e imponente necropoli, nota agli studiosi per il ricchissimo patrimonio epigrafico.
Fondata nel III secolo a.C., probabilmente dai Seleucidi, Hierapolis (ovvero la “città sacra”), si insedia in un contesto geologico particolare, caratterizzato da un’intensa attività sismica e fortemente segnato da fenomeni geotermali, già noti nell’antichità e descritti nelle fonti letterarie.
Le acque che sgorgano calde dal terreno e scorrono lasciando dietro di sé le bianche distese di calcare sono legate, nelle descrizioni tramandate da Strabone, Vitruvio e numerosi altri autori, alle più diverse manifestazioni della vita di Hierapolis, da quelle economiche (l’agricoltura, la tessitura) a quelle cultuali. In connessione con la faglia e con le sorgenti sorgono, infatti, i santuari della città, a partire dal famoso Ploutonion che solo recentemente è stato portato alla luce, svelando la complessa e peculiare vicenda di frequentazione risalente fin alle fasi arcaiche, mai prima documentate nel sito.
Hierapolis. Copyright © Sisterscom.com, Shutterstock
Hierapolis. Copyright © Sisterscom.com, Shutterstock
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Fra i più importanti monumenti della città romana spicca il Teatro, recentemente oggetto di un impegnativo restauro che permette ora di apprezzare lo splendore dell’edificio scenico realizzato in età severiana (inizi III sec. d.C.). Posto in posizione centrale nel cuore della città era in grado di ospitare circa 12.000 spettatori. Gli imponenti monumenti della città romana e bizantina punteggiano il percorso di visita della città: dalla porta di Frontino, alla grande strada (plateia) che attraversa la città, lungo la quale si affacciano numerosi edifici: Ninfeo dei Tritoni, Grande edificio, Cattedrale e Santuario di Apollo.
Di grande importanza è inoltre il ruolo rivestito dalla città durante le fasi di affermazione del Cristianesimo, quando il suo nome appare legato alle vicende dell’apostolo Filippo, che, come narrano le fonti letterarie, a Hierapolis visse e trovò la morte. Le ricerche archeologiche condotte intorno al Martyrion di San Filippo hanno fornito uno straordinario riscontro alla tradizione letteraria grazie alla scoperta recente, avvenuta nel 2011, della tomba del Santo e del luogo di culto che si sviluppa intorno ad essa. Lo scavo ed il restauro della basilica che ingloba la tomba di San Filippo hanno rappresentato uno dei temi di ricerca più impegnativi degli anni recenti.
Pamukkale, la città termale
Pamukkale e l’antica Hierapolis, inserite nel Patrimonio Culturale dell’UNESCO, sono annoverate fra le più importanti mete turistiche del mondo. Pamukkale, capolavoro eccezionale della natura, ha abbracciato per millenni l’umanità con le sue salutari acque termali, che nel loro scorrere hanno creato un ambiente unico al mondo: delle vasche marmoree simili a campi di cotone cristallizzato. Pamukkale, subordinata alla Provincia di Denizli, è una delle mete turistiche preferite della Turchia. Denizli, situata a sud-ovest della penisola anatolica, è in una posizione di passaggio tra le regioni del Mediterraneo e l’Anatolia Egea e Centrale. Pamukkale, distante 20 km dal centro urbano, è inglobata all’antica città di Hierapolis. In questa regione vi sono 17 fonti di acqua calda la cui temperatura varia tra i 35 e i 100°C. La sorgente termale di Pamukkale è parte del patrimonio regionale. Le acque che hanno creato le vasche di calcare hanno reso unica Pamukkale nel turismo termale. Pamukkale con le sue acque termali curative offre ai visitatori svariate alternative terapeutiche. L’acqua viene consigliata per i diversi disturbi: circolazione, pressione, reumatismi, rachitismo, paresi, disturbi del sistema nervoso, visivo e dermatologico. Bevuta tiepida cura spasmi allo stomaco, le infezioni delle vie urinarie e la cura dei reni.
Dove dormire a Pamukkale e Denizli
Pamukkale e Denizli sono città accoglienti ed offrono diverse possibilità di soggiorno in strutture dotate di ogni confort.
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STELLE
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Come arrivare a Hierapolis e Pamukkale in aereo
L’antica città di Hierapolis è situata 20 km a nord di Denizli. C'è un aeroporto internazionale, Aeroporto Denizli Çardak (DNZ), a 60 km dal centro di Denizli ed a 5 km dal distretto di Çardak, con voli da/per Istanbul di Pegasus Airlines e Turkish Airlines.
A cura di Alisè Vitri
Fonte testo: Ufficio Stampa Ambasciata di Turchia a Roma
Foto: Copyright © Sisterscom.com, Shutterstock
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