05 aprile 2019
Aeromobili a pilotaggio remoto
Sono sempre più numerosi i settori in cui i droni vengono o verranno impiegati
A Milano si è conclusa Dronitaly la più importante fiera B2B dedicata sistemi a pilotaggio remoto: 40 espositori, circa 100 relatori e quasi 1000 visitatori. Droni fattorini, droni agronomi e droni caschetto a protezione delle forze dell’ordine.
L’impiego degli aeromobili a pilotaggio remoto è ormai realtà in molti settori produttivi e le prospettive future parlano di una costante e rapida crescita:
- 7,4 milioni i droni che voleranno nei cieli europei nel 2035,
- 125.000 quelli utilizzati a uso commerciale in Italia al 2028, con tassi di crescita a doppia cifra, del 27% in termini di ricavi e del 34% nel numero di unità vendute.
Dalla sicurezza, all’agricoltura, passando per l’edilizia, la grande industria e la logistica, sono infatti sempre più numerosi i settori in cui i droni vengono o verranno impiegati, con enormi vantaggi in termini di tempo, costi e sicurezza.
Dronitaly
Alla filiera dei sistemi a pilotaggio remoto aerei, acquatici e terrestri e alle loro applicazioni professionali è stata dedicata Dronitaly, una fiera B2B, organizzata da Mirumir e ospitata nella splendida cornice del Palazzo delle Stelline di Milano il 4 e 5 aprile. La manifestazione, giunta alla quinta edizione e ormai da anni è l’appuntamento di riferimento del settore, vantando il patrocinio di Enac, Enav e delle associazioni Aopa, Assorpas e Fiapr e la presenza tra gli espositori delle più note aziende produttrici, a partire da Aviewgroup, Skypersonic e 3D Target. 40 espositori con i rappresentati, circa 100 relatori e quasi 1.000 visitatori hanno popolato la fiera. Nei classici impieghi negli ambiti di sicurezza, ricerca e salvataggio, ma anche nel settore delle infrastrutture o dell’attività di monitoraggio e mappatura, l’utilizzo dei sistemi a pilotaggio remoto sta offrendo risultati considerevolmente più rapidi, riduzione dei costi e miglioramento nella raccolta e archiviazione dei dati, rispetto ai tradizionali sistemi di rilevamento e analisi. Dronitaly è stata occasione per i principali operatori del settore proprio per confrontarsi sugli sviluppi offerti dal mercato e sui nuovi scenari d’impiego dei sistemi a pilotaggio remoto (Apr).
La fiera ha dedicato ampio spazio anche all’approfondimento degli aspetti normativi e tecnici, a partire dall’U-Space, il quadro di riferimento unico europeo per l’integrazione dei sistemi UAV nello spazio aereo, che costituirà la base per promuovere e consolidare la crescita del settore. L’innovazione nei sistemi SAPR è pressoché illimitata: oltre agli equipaggiamenti, dalle videocamere, alle termocamere, fino ai sistemi di ricostruzione 3D, la manifestazione ha voluto spalancare le porte all’innovazione del futuro, ospitando i giovani studenti e ricercatori dei Politecnici italiani e lanciando per loro la seconda ‘Call4Papers’.
Una giuria di esperti ha selezionato i sette progetti più originali. La risposta è stata stupefacente: nei progetti vincitori i droni sorvolano le scene del crimine, i luoghi colpiti da frane e ghiacciai e coste italiane, per monitorare l’impatto del cambiamento climatico. Un ventaglio di applicazioni che dimostra le potenzialità del settore dei SAPR e fa capire le ragioni della sua costante crescita.
SAPR per la logistica
Al 2028 16.000 ‘droni fattorini’ sui cieli italiani. Droni fattorini, utilizzati per la consegna di piccoli pacchetti: questo uno degli scenari più suggestivi nell’impiego futuro dei SAPR, soprattutto nella logistica urbana, che oggi vale il 30% dei flussi della movimentazione delle merci ed è, grazie all’esplosione dell’e-commerce, un mercato in continua crescita, con tassi del +10% in Germania e negli Stati Uniti e addirittura del +300% in India.
I vantaggi dell’utilizzo degli aeromobili a pilotaggio remoto per consegnare le merci in città sono evidenti: riduzione del traffico, dell’inquinamento, dei costi di personale e del tempo per le consegne.
“L’ipotesi è molto suggestiva: i droni introducono nella logistica il concetto di un terza dimensione, che fino ad adesso non è stata mai considerata nella distribuzione urbana delle merci, in cui la grande competizione è nel trovare un posto dove lasciare il furgone e consegnare la merce il più velocemente possibile”, ha spiegato Massimo Marciani, presidente di Freight Leaders Council, l’associazione che studia i nuovi trend della logistica e dei trasporti, intervenuto al convegno ‘U-space, il nuovo scenario europeo per l’integrazione degli UAV nello spazio aereo’, nell’ambito della manifestazione Dronitaly. Il futuro in cui sarà un drone a consegnarci la posta, tuttavia, non è vicino come alcune sperimentazioni ci hanno abituato a pensare.
“Se ne parla probabilmente dall’avvento dei droni sul mercato, Amazon ce li ha promessi e DHL e altri operatori di calibro mondiale l’hanno seguita. Tuttavia oggi le applicazioni sono ancora estremamente poche e pressoché sperimentali, in aree rurali e poco raggiungibili”, ha osservato Francesco Marsella, partner di Arthur D. Little, la società di consulenza che ha eseguito e presentato a Dronitaly 2019 un’analisi sulle prospettive del settore dei droni.
Nonostante l’orizzonte temporale traguardi i prossimi 10 anni, le consegne restano comunque uno degli sbocchi più interessanti per i sistemi SAPR: l’analisi di D. Little stima che quelli impiegati nella logistica in Italia al 2028 saranno circa 16.000.
Droni e sicurezza
Da Dronitaly il bando da 2,3 milioni per le Polizie Locali lombarde. Droni che anticipano gli agenti in operazione delicate, valutano la situazione e permettono agli operatori di intervenire in sicurezza. Aeromobili che monitorano la qualità dell’aria e riescono a individuare le discariche abusive. O ancora velivoli usati come deterrente in zone a particolare incidenza criminale. L’impiego dei sistemi SAPR nelle attività di controllo del territorio è ormai un classico e chi si confronta con questi problemi quotidianamente ne è ben consapevole.
Per questo l’assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale della Regione Lombardia, Riccardo De Corato, che da vicesindaco di Milano quasi 10 anni fa munì del primo drone la municipale del capoluogo lombardo, ha deciso di lanciare un bando alle Polizie Locali per dotarsi di queste nuove tecnologie. Il bando, annunciato in occasione di Dronitaly 2019, prevede lo stanziamento di 2,3 milioni.
“Il drone - ha spiegato De Corato - dall’alto riesce a fotografare meglio un’area più estesa di quanto non facessero le telecamere mobili e per questo in molti casi può sostituire quelle che vengono poste nelle strade e nei parchi. È uno strumento fondamentale e mi auguro che i sindaci aderiscano e diano al bando che stiamo pubblicare la giusta importanza”.
Dal terremoto dell’Aquila al Ponte Morandi, come i droni hanno cambiato la gestione delle emergenze. Sono passati 10 anni dal terremoto che colpì l’Abruzzo, che ha causato 308 vittime. Da allora molto è cambiato nella gestione delle emergenze da parte dei vigili del fuoco, soprattutto grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie. Lo ha spiegato il direttore vice dirigente Ministero degli Interni - Vigili del Fuoco di Milano, Edoardo Cavalieri D’Oro, che a Dronitaly si è confrontato con esperti dell’ARPA, agronomi e architetti sull’uso dei SAPR per il monitoraggio ambientale e la prevenzione delle emergenze, purtroppo sempre più frequenti.
“Dal terremoto all’Aquila del 2009 sono cambiati i nostri modelli organizzativi e la capacità di recepire le novità, i droni e anche i dati che ci consentono di raccogliere. A dieci anni da allora possiamo dire di avere un comparto droni sviluppato, di avere unità specializzate per la tipologia applicata al soccorso, di avere delle unità che gestiscono i dati che provengono dai satelliti”, ha spiegato Cavalieri d’Oro. Cambiamenti che si sono già visti in occasione delle maggiori calamità naturali che hanno colpito l’Italia negli ultimi anni.
“Nel terremoto di Amatrice nel 2016 - ha spiegato il direttore - l’impiego dei droni ci ha aiutato moltissimo nell’assessment, nella valutazione dell’impatto e nel garantire la sicurezza degli operatori sul campo.”
“Il drone può accorciare i tempi o raggiungere aree inaccessibili via terra. In questo il caso di Rigopiano è emblematico: nelle prime ore successive all’arrivo della valanga, a causa delle avverse condizioni meteo, non poteva volare nulla, nemmeno gli elicotteri, i droni invece ci hanno permesso di poter raccogliere dati”, ha aggiunto Cavalieri d’Oro, che ha vinto un bando dell’Agenzia Spaziale Europea per studiare l’impiego di droni e satelliti nella gestione di emergenze in cui siano rilasciate nell’ambiente sostanze chimiche o radiologiche. Il direttore ha impiegato i droni anche la scorsa estate, in occasione del crollo del ponte Morandi.
“Utilizzati congiuntamente con la flotta area tradizionale, hanno permesso di zoommare punti in cui vi erano carichi sospesi, pezzi o monconi di ponte, che potevano colpire i nostri operatori all’atto di tentare di salvare qualcuno”, ha riferito Cavalieri d’Oro.
A cura di Nicolò Villa
Fonte e video: Ufficio Stampa Dronitaly
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