Il Patrimonio Culturale Immateriale
in Puglia e in Basilicata
La Basilicata e la Puglia sono unite da diversi aspetti culturali e tradizioni che le rendono particolarmente affini. Tra questi, spiccano la dieta mediterranea, la transumanza e la falconeria, che sono state riconosciute come Patrimonio Mondiale dall'UNESCO. Infatti, entrambe le regioni, sono parte integrante dell'area geografica in cui è nata e si è sviluppata la dieta mediterranea. Questo stile alimentare, caratterizzato da una grande varietà di frutta, verdura, cereali, legumi, pesce e olio d'oliva, è considerato uno dei modelli più salutari ed equilibrati al mondo. Grazie al clima favorevole e alla ricchezza di prodotti locali, entrambe le regioni vantano una tradizione culinaria basata su ingredienti freschi e di alta qualità, che rappresentano le basi della dieta mediterranea.
Sia la Basilicata che la Puglia vantano anche una lunga tradizione di transumanza con percorsi storici chiamati tratturi che attraversano il loro territorio, testimoni di un rapporto equilibrato tra l'uomo e l'ambiente, in cui i pastori guidano il bestiame attraverso paesaggi suggestivi alla ricerca di pascoli rigogliosi.
La Dieta mediterranea
Foto Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
La transumanza
Foto Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
La falconeria
Foto Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Anche la falconeria (Patrimonio Vivente dell’Umanità e iscritta nella Lista del Patrimonio Immateriale come elemento transnazionale), l'arte di addestrare rapaci per la caccia, è una pratica antica che ha radici profonde nella cultura e nella storia della Basilicata e della Puglia. Entrambe le regioni hanno una lunga tradizione di falconieri che utilizzano falchi e altri rapaci per la caccia o per scopi cerimoniali. La falconeria è considerata un'arte che richiede abilità, dedizione e rispetto per la natura. Questa pratica ha contribuito a creare una connessione speciale tra l'uomo e l'animale, enfatizzando l'importanza di conservare l'equilibrio tra l'uomo e l'ambiente.
Insieme, la dieta mediterranea, la transumanza e la falconeria rappresentano un prezioso Patrimonio Culturale Immateriale che lega la Basilicata e la Puglia. Queste tradizioni sono state riconosciute dall'UNESCO, sottolineando la loro importanza nella storia, nella cultura e nell'equilibrio tra l'uomo e la natura come testimonianze di pratiche secolari che ancora oggi influenzano la vita delle comunità locali, mantenendo vive tradizioni millenarie.
LA Dieta Mediterranea
La Dieta Mediterranea rappresenta una filosofia di vita radicata nel passato, ma capace di guidarci verso un futuro sano, sostenibile ed inclusivo. Nell 2010, a Nairobi in Kenya, il Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco sul Patrimonio Culturale Immateriale approvò l'inserimento della Dieta Mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale, riconoscendo le pratiche tradizionali, le conoscenze e le abilità tramandate di generazione in generazione nei paesi mediterranei, creando un senso di appartenenza e continuità nelle comunità. Inizialmente, nel 2010, l'Italia, la Spagna, la Grecia e il Marocco hanno presentato la candidatura transnazionale per il riconoscimento, che nel 2013 è stata estesa anche a Cipro, Croazia e Portogallo.
Il termine "Dieta Mediterranea" rappresenta una denominazione recente per una tradizione che, invece, è antica. Fu coniato negli anni '70 dagli scienziati americani Ancel e Margaret Keys per identificare uno stile di vita tradizionale che avevano scoperto e studiato nel Mediterraneo sin dagli anni '50. Le loro ricerche epidemiologiche sulle malattie cardiovascolari rivelarono per la prima volta che la longevità delle popolazioni del Sud Italia, in particolare a Napoli, nel Cilento e nel resto della Campania, così come in Calabria, Sardegna e Marche, era attribuibile alle abitudini alimentari, ai costumi sociali e alle produzioni locali. Riconoscendo il valore di queste pratiche e tradizioni, i Keys cercarono una denominazione facilmente comprensibile e associarono la parola "dieta" (derivante dal greco "diaìta", che significa stile di vita) alle antiche civiltà mediterranee e oggi la Dieta Mediterranea è sinonimo di benessere e creatività culinaria.
Viaggio in Italia nel Patrimonio Unesco: La dieta mediterranea Video: Copyright © MIC Ministero della Cultura italiano / Rai Cultura
Caratteristiche della dieta mediterranea Foto Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
La Dieta Mediterranea va oltre la semplice lista di alimenti o valori nutrizionali poichè rappresenta uno stile di vita che abbraccia competenze, conoscenze, rituali e tradizioni legate alla coltivazione, raccolta, pesca, allevamento, conservazione, cucina e soprattutto alla condivisione e al consumo del cibo.
Infatti, il momento del pasto condiviso rappresenta la base dell'identità culturale e della continuità delle comunità nel bacino del Mediterraneo dove i valori dell'ospitalità, del vicinato, del dialogo interculturale e della creatività si fondono con il rispetto per il territorio e la biodiversità.
Pertanto, il Patrimonio Culturale Immateriale della Dieta Mediterranea svolge un ruolo vitale anche nei riti, nei festival, nelle celebrazioni e negli eventi culturali, unendo persone di diverse età e classi sociali.
Dunque, la Dieta Mediterranea è uno stile di vita sano e sostenibile che aiuta a fornire i giusti nutrienti e produce anche effetti positivi sulla sfera ambientale, sociale ed economica. Seguire una Dieta Mediterranea significa, privilegiare piatti semplici e non elaborati con il maggior consumo di cereali (preferibilmente integrali), legumi, olio extravergine d'oliva, frutta, frutta secca, verdura di stagione nelle giuste quantità moderando invece il consumo di cibi e zuccheri raffinati, carni, grassi animali e cibi ultra-processati ricchi di sale, zucchero, grassi saturi ed additivi.
I profondi cambiamenti sociali e climatici che stanno avvenendo rappresentano una sfida significativa per il Mediterraneo. L'interconnessione tra il cibo e la crisi climatica richiede un coinvolgimento inclusivo ed esteso, in cui le abitudini alimentari sostenibili siano accessibili e comprese da tutti.
La Dieta Mediterranea consente anche di impiegare in modo virtuoso le risorse naturali, ad esempio il terreno e l’acqua, riducendo le emissioni di gas serra e dunque rispettando l’ambiente. E, nel corso degli anni, la rilevanza della Dieta Mediterranea è stata testimoniata non solo dal sostegno dell'UNESCO, ma anche da organizzazioni come la FAO e l'OMS, considerata uno strumento essenziale per promuovere un'agricoltura sostenibile e una dieta alimentare che aiuti a prevenire malattie cardiovascolari e cerebrovascolari.
La Puglia e la Basilicata abbracciano tradizionalmente la Dieta Mediterranea. Le due regioni, come altre del Sud Italia, vantano una ricca varietà di prodotti agricoli, frutta e verdura, cereali, legumi, pesce e olio extravergine d'oliva che costituiscono gli ingredienti principali della Dieta Mediterranea. Le popolazioni locali hanno tramandato di generazione in generazione le conoscenze e le abilità legate alla coltivazione, alla pesca, alla cucina e alla condivisione del cibo, creando un senso di appartenenza e continuità culturale.
Nelle tavole pugliesi e lucane è comune trovare piatti come la famosa pasta al pomodoro, le olive, gli ortaggi a km zero, le erbe aromatiche e gli agrumi. Punto forte di queste due regioni è anche la convivialità, elemento centrale della cultura alimentare mediterranea, che li vede consumare i pasti spesso in compagnia di amici e familiari o durante i festeggiamenti tradizionali, le sagre e le celebrazioni locali che offrono l'opportunità di rafforzare i legami sociali e di valorizzare le tradizioni culinarie. La Puglia con le sue masserie e la Basilicata, insieme ad altre regioni mediterranee, sono un esempio per la Dieta Mediterranea attraverso il loro stile di vita dove le pratiche alimentari rappresentano un patrimonio prezioso che contribuisce al benessere delle persone e alla conservazione dell'ambiente.
I piatti tipici della cucina Pugliese
Le orecchiette con le cime di rapa
Foto Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
La focaccia Barese
Foto Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Le melanzane ripiene
Foto Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Le friselle
Foto Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Il purè di fave con cicoria
Foto Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Il pane pugliese
Foto Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
La Puglia è fra le migliori mete enogastronomiche in Italia: secondo la più recente indagine del Rapporto del Turismo Enogastronomico (gennaio 2023), sale sul podio delle mete più scelte per le vacanze all’insegna di food&wine: infatti è preferita come meta di turismo enogastronomico grazie al suo continuo interesse per il biologico, per le esperienze gastronomiche, i prodotti e le tradizioni del territorio rafforzati dalla presenza di molti agriturismi, musei del gusto e il Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale di tutto il Sud Italia.
LA TRANSUMANZA
La pratica millenaria della transumanza è un'antica usanza che comporta il movimento stagionale del bestiame da allevamento attraverso le terre del Mediterraneo e delle Alpi. Questa tradizione, radicata sin dai tempi preistorici, ha prosperato in Italia.
Nel 2019, l'UNESCO ha riconosciuto la transumanza come Patrimonio Culturale Immateriale, a seguito della candidatura transnazionale presentata da Italia, Austria e Grecia. L'UNESCO ha identificato due diverse tipologie di transumanza: quella orizzontale, praticata nelle regioni pianeggianti, e quella verticale, caratteristica delle zone montane. Il riconoscimento sottolinea l'importanza culturale della tradizione della transumanza che ha plasmato i rapporti tra le comunità umane, gli animali e gli ecosistemi e ha dato origine anche a riti, festività e pratiche sociali, che seguono la naturale ciclicità stagionale.
La transumanza ha infatti plasmato le comunità locali, influenzandone la cultura, la gastronomia e le feste tradizionali. I pastori, che durante le migrazioni stagionali si spostano con il loro gregge, stabilendo anche temporanei accampamenti nella natura, sono custodi di conoscenze secolari che trasmettono di generazione in generazione come le tecniche di conduzione del bestiame e le abilità nella lavorazione dei prodotti derivati, ad esempio il formaggio e la carne.
La transumanza degli ovini. Foto Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
La transumanza nel Sud Italia, e in particolare nelle regioni della Puglia o della Basilicata, rappresenta un legame profondo tra l'uomo, gli animali e l'ambiente circostante. Sin dai tempi antichi, i pastori locali hanno condotto il loro bestiame lungo percorsi secolari, attraversando distese di campi e affrontando le valli montuose che caratterizzano queste terre. Le pianure e le colline della Puglia e della Basilicata sono state testimoni di un flusso incessante di pecore, capre e bestiame, in migrazione a seconda delle stagioni. Questo fenomeno affascinante si svolge ancora oggi, mantenendo viva una tradizione che risale all'epoca preistorica. Gli animali vengono mossi dalle zone costiere verso le terre alte, in cerca di pascoli rigogliosi durante i mesi più caldi, per poi ritornare nelle pianure costiere durante l'inverno.
Le terre della Puglia e della Basilicata si rivelano scenari pittoreschi per la transumanza. Lungo il cammino, i pascoli verdi si mescolano con gli ulivi secolari, le rocce calcaree e le magnifiche vedute sul Mar Ionio e sull'Adriatico. Questa pratica ancestrale, oltre ad essere un'attività economica, rappresenta una forma di preservazione dell'ecosistema locale, promuovendo un rapporto sostenibile tra l'uomo e la natura: un vero e proprio viaggio nel tempo, che simboleggia un legame profondo tra l'uomo e la natura nei secoli.
Viaggio in Italia nel Patrimonio Unesco: La transumanza Video: Copyright © MIC Ministero della Cultura italiano / Rai Cultura
La transumanza millenaria in Italia passa attraverso i tratturi, una rete di antichi sentieri erbosi (ma anche pietrosi o in terra battuta, sempre a fondo naturale) utilizzati per secoli come vie di migrazione per il bestiame, permettendo agli animali di spostarsi tra le zone di pascolo estive e quelle di svernamento. Questi percorsi sono stati tracciati strategicamente per superare le barriere naturali, come fiumi e montagne, consentendo un movimento fluido e sicuro del bestiame lungo il territorio. In Italia, le vie armentizie dei tratturi, stimate in circa 3100 Km, sono disposte soprattutto nelle aree del Sud (Abruzzo, Molise, Umbria, Basilicata, Campania e Puglia) e la presenza dei tratturi risale alla preistoria.
Ci sono diversi tratturi di rilievo in Basilicata, ognuno con la propria storia e caratteristiche uniche e, tra i più importanti, c'è il Tratturo Pescasseroli-Candela che attraversa il territorio di Moliterno e Ripacandida e il Tratturo Brindisi-Matera che si estende lungo la valle del fiume Bradano. Di particolare rilevanza - per evidenze culturali, naturali ed artistiche - anche l’antico tratturo Matera-Montescaglioso lungo il ciglio della Gravina passando per Cristo la Selva, il guado Passarelli e le chiese rupestri del Vallone della Loe fino all’abbazia benedettina di San Michele Arcangelo.
La Festa della Transumanza a Matera nel Parco della Murgia Materana è diventato un evento fisso tradizionale per incontrare mandrie di mucche podoliche (allevate allo stato brado e solo in certi periodi dell’anno in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia dal cui latte viene prodotto il formaggio Caciocavallo), prima della partenza per i pascoli estivi. Rinnovando un rito dalle radici millenarie, le mandrie di mucche podoliche pascolano sulla murgia materana a partire dal mese di gennaio e fanno ritorno a giugno sui pascoli più freschi dell’appennino lucano.
Anche la Puglia è una regione ricca di tratturi che hanno svolto un ruolo significativo nella pratica della transumanza come il Tratturo L'Aquila-Foggia (lungo tratturo che collega le regioni dell'Abruzzo e della Puglia, attraversando il Tavoliere delle Puglie), il Tratturo Regio (si estende nella regione di Foggia, con diverse diramazioni che si sviluppano in varie direzioni), il Tratturo dei Monti Dauni (attraversa i Monti Dauni nella provincia di Foggia), il Tratturo Pescasseroli-Candela (parte dal Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, attraversa la provincia di Foggia in Puglia) e il Tratturo Brindisi-Matera (tra le province di Brindisi e Matera, attraversa colline e pianure).
LA FALCONERIA
La falconeria, originariamente un metodo di caccia per procurarsi il cibo, si è trasformata nel corso del tempo, consolidando il suo legame con la conservazione della natura, il patrimonio culturale e l'impegno sociale all'interno delle comunità. Questa pratica è diffusa in molti paesi del mondo e può presentare alcune variazioni, come il tipo di attrezzatura utilizzata, ma i principi di base rimangono simili. I falconieri si considerano radicati nel passato, specialmente in quei Paesi in cui la falconeria rappresenta uno dei pochi legami con l'ambiente naturale e la cultura tradizionale.
Le conoscenze e le competenze della falconera vengono tramandate di generazione in generazione all'interno delle famiglie, con l'aiuto di mentori ufficiali e attraverso l'organizzazione di club o scuole poichè, in alcuni Paesi, diventare falconiere richiede il superamento di un esame nazionale. I festival e gli incontri organizzati dai falconieri sono molto avvincenti e offrono alle comunità l'opportunità di rafforzare il senso di condivisione e diversità.
La falconeria. Foto Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Dal 2016 la falconeria è stata riconosciuta come Patrimonio Vivente dell'Umanità ed è stata inclusa nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale come elemento transnazionale, rappresentato dai seguenti Paesi: Emirati Arabi Uniti, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Kazakistan, Repubblica di Corea, Mongolia, Marocco, Pakistan, Portogallo, Qatar, Arabia Saudita, Spagna, Repubblica Araba Siriana, Croazia, Irlanda, Kirghizistan, Paesi Bassi, Polonia e Slovacchia.
La storia della falconeria in Italia è legata alla figura dell'imperatore Federico II di Svevia autore del trattato naturalistico 'De arte venandi cum avibus', che ha raggiunto il suo apice nel Rinascimento. Successivamente, i mutamenti culturali ed ambientali sopraggiunti con l'urbanizzazione e la conseguente riduzione dell'ambiente rurale a scapito di quello industriale, hanno portato, a partire dal XVIII secolo, un declino della falconeria in Italia mentre in altri Paesi la trasmissione di generazione in generazione di questa tradizione culturale non si è mai interrotta. Ma la falconeria è rinata in Italia negli anni '60, dopo il contatto con alcuni falconieri inglesi.
Viaggio in Italia nel Patrimonio Unesco: La falconeria Video: Copyright © MIC Ministero della Cultura italiano / Rai Cultura
In Italia, la falconeria viene praticata su tutto il territorio nazionale, con una maggiore presenza di falconieri in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. Ma anche le regioni del sud vedono una discreta presenza di falconieri. La localizzazione geografica della falconeria in Italia segue la storia delle corti rinascimentali e ancor prima dei Palazzi comunali toscani e Castelli federiciani nel sud d’Italia. Tra gli esempi artistici e architettonici espressione della pratica della falconeria vi sono i castelli sforzeschi lombardi (Milano, Pavia, Vigevano), il Palazzo Ducale e Palazzo Tè di Mantova e il Casino di Caccia presso il Bosco della Fontana a Marmirolo, il Castello Buonconsi-glio a Trento, il Palazzo Pubblico di Siena, la Torre Grossa di San Gimignano, la cripta e il Castello di Melfi, Castel del Monte in Puglia, il Palazzo dei Normanni a Palermo.
Anche in Puglia e in Basilicata si trovano appassionati di falconeria che portano avanti questa antica tradizione. Ad esempio, in Basilicata c'è la comunità italiana dei Falconieri presso il Castello medievale di Melfi (in provincia di Potenza), testimonianza del periodo emblematico Federiciano e di una pratica millenaria vivente capace di convivere tuttora con la natura e i luoghi della storia. Le Giornate Medievali e il Convegno di Falconeria ripropongono dal 1992, le vicende e la vita quotidiana di un'epoca fondamentale per la storia d'Europa: il periodo normanno-svevo e in particolare l'età federiciana, attraverso elementi della cultura e della vita quotidiana del tempo, a partire dalla tradizione della falconeria descritta nel trattato di Federico II di Svevia "De arte venandi cum avibus", il cui maggiore testimone manoscritto è custodito nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Mentre, Castel del Monte in Puglia è un luogo emblematico da visitare per rivivere la falconeria del passato nel castello voluto nel 1240 proprio dall’Imperatore Federico II di Svevia, falconiere che aprì la strada alla pratica in Occidente.
Le feste patronali a Matera e Bari
Le feste patronali sono eventi di grande importanza e coinvolgimento per la comunità locale e i turisti in visita nelle due città capoluogo regionali. A Bari la festa patronale è quella dedicata a San Nicola, il patrono della città. Ogni anno, il 7 e 8 maggio, Bari si trasforma in un'atmosfera di festa con processioni, eventi religiosi e celebrazioni che onorano il santo. Durante la festa, la statua di San Nicola viene portata in processione per le vie del centro storico, seguita da devoti e fedeli. La città si riempie di musica, spettacoli, bancarelle di prodotti artigianali e specialità gastronomiche tipiche della regione. È un'occasione per immergersi nella cultura e nella tradizione di Bari e per partecipare a una celebrazione religiosa e gioiosa.
La festa patronale di Matera riveste un'importanza particolare, offrendo un'esperienza unica nel cuore della cultura materana, ed è dedicata alla Madonna della Bruna, patrona della città. Il 2 luglio di ogni anno, Matera si anima in un'atmosfera di devozione e festeggiamenti con una processione in cui la statua della Madonna viene portata attraverso le strade del centro storico, seguita da una folla di fedeli. Durante la processione, si possono ammirare gli abiti tradizionali locali e si possono ascoltare canti e preghiere. La festa continua con spettacoli musicali, eventi culturali, fuochi d'artificio e bancarelle di prodotti locali. È un'opportunità unica per immergersi nell'atmosfera magica di Matera e per partecipare a una delle celebrazioni più importanti della regione.
FESTA DI SAN NICOLA A BARI
Festeggiamenti dedicati a San Nicola, patrono della città
Ogni anno, nel mese di maggio, la città di Bari celebra il suo venerato Santo Patrono, rivivendo l'epica traslazione delle sacre reliquie di San Nicola da Myra a Bari. Dal 7 al 9 maggio, la città si immerge completamente nelle festività dedicate a San Nicola, commemorando l'evento storico che vide 62 coraggiosi marinai compiere l'incredibile viaggio il 9 maggio 1087. Baresi e pellegrini da tutto il mondo partecipano con fervore alle solenni celebrazioni religiose e alle manifestazioni culturali, omaggiando così il Santo venerato.
Le celebrazioni prendono il via già nel mese di aprile, con una serie di riti eucaristici, momenti di preghiera, spettacoli pirotecnici e suggestivi richiami al passato. Tuttavia, è dal 7 al 9 maggio che l'atmosfera raggiunge l'apice della festa: una miriade di eventi si susseguono durante questi giorni, tra cui l'immancabile corteo storico, che rivive la vita e i miracoli compiuti dal Santo e la tradizionale processione che attraversa le strade di Bari Vecchia fino al mare dove i devoti pellegrini, a bordo delle loro barche, rendono omaggio al loro protettore.
Tra i momenti più attesi e profondamente sentiti, spicca la solenne celebrazione eucaristica del 9 maggio, durante la quale il pastore della diocesi invoca con lo Spirito Santo, affinché si rinnovi il "prodigio della Manna" che sgorga dalle sacre ossa di San Nicola, suscitando un senso di meraviglia e devozione tra i fedeli presenti.
San Nicola di Myra è un santo venerato anche dai cristiani ortodossi che seguono le funzioni celebrate nella Cappella russa ortodossa all’interno della Cripta della Basilica di San Nicola di Bari che funge da ponte tra Oriente e Occidente ed è uno dei principali poli del turismo religioso in Italia meridionale dove ogni anno ospita migliaia di fedeli provenienti dalla Russia e dai paesi dell’Europa dell’Est.
La Basilica fu fondata alla fine dell’anno Mille per accogliere le reliquie di San Nicola sottratte al Santuario di Mira e affidate al frate benedettino Elia che ottenne in concessione dal re normanno Ruggero Borsa l'area del palazzo. Nel 1087 ebbe inizio la nuova costruzione, consacrata da Papa Urbano II nel 1089. Oggi, la maestosa Basilica di San Nicola di Bari, dove sono custodite la Colonna Miracolosa e la Tomba del santo, è un’importante meta di pellegrinaggio. All'interno del Museo Nicolaiano si può ammirare il tesoro della Basilica che raccoglie preziosi ex voto, pergamene, epigrafi e codici miniati.
La Madonna della Bruna di Matera
La festa dedicata a Maria Santissima della Bruna, protettrice della città
Il 2 luglio è il giorno dedicato alla Vergine che, ogni anno, viene celebrata e festeggiata nella città dei Sassi. Per l'occasione Matera, si veste di festa e profonda religiosità per onorare la storia, lo spirito religioso e la tradizione celebrando la Madonna della Bruna di Matera. La statua sacra della Madonna della Bruna di Matera con in braccio il Bambino Gesù è custodita nella prima cappella a sinistra della Chiesa di San Francesco d’Assisi. Ma le origini della festa richiamano anche un’altra opera: un affresco, di scuola bizantina della seconda metà del XIII secolo, che si trova nella Cattedrale di Matera sull’altare dedicato Madonna della Bruna, raffigurata mentre con la mano destra indica il Bambino Gesù tenuto sul braccio sinistro.
Il termine “bruna” ha un duplice significato: da un lato l’espressione deriverebbe dal longobardo brùnja, “corazza”, da cui discende il titolo “Madonna della difesa”, difendendo il popolo dal male; dall’altro, il temine deriverebbe da Hebron, città della Galilea dove Maria si recò per assistere la cugina Elisabetta, incinta del futuro Giovanni Battista.
La leggenda racconta che tutto ebbe inizio una sera di luglio quando un contadino, tornando a casa sul suo carretto, fu fermato da una giovane donna che chiese un passaggio e l'uomo accettò. Durante il tragitto una sensazione di gioia lo pervase ma, quando si avvicinarono alle porte della città, il contadino chiese alla donna di scendere vicino alla chiesa di Piccianello poichè, in quel periodo storico, era impensabile che due sconosciuti di sesso diverso potessero restare insieme da soli. La giovane, prima di andarsene, disse "Così, su un carro splendidamente decorato, voglio entrare ogni anno nella mia città". Poi lasciò un messaggio al contadino, invitando il vescovo, il clero e i nobili di Matera a raggiungerla in quel luogo e, quando costoro giunsero, trovarono una statua che li attendeva. Il modesto carro del contadino si trasformò magicamente in una maestosa parata di decorazioni e luci, con la sacra effigie al centro e poi il carro fu trainato davanti alla Cattedrale e lì fu fatto un giro di tre volte, come se si volesse consegnare alla Bruna il destino di Matera.
Ci sono anche altre due leggende legate alle origini di questo rito: la prima spiega l'"strazzo" (l'assalto) al carro come un tentativo dei materani di nascondere le immagini sacre dai saraceni, distruggendo il carro per evitare il saccheggio; la seconda leggenda racconta che la distruzione del carro fosse un modo per convincere il signore di Matera, il Conte Tramontano, a mantenere la promessa di costruire un nuovo carro ogni anno.
Queste leggende hanno contribuito a plasmare la tradizione della Festa della Madonna della Bruna. La festa inizia all'alba con la Processione dei Pastori dalla Chiesa di San Francesco d’Assisi mentre a mezzogiorno l’immagine della Madonna viene prelevata dalla Chiesa di San Giuseppe, dove viene preparata la statua detta “Cher’ ca non s’ assramm” (Quella che non ha paura) differente dalla statua originale che è custodita nella cattedrale (attualmente per lavori di restauro, nella chiesa di San Francesco d’Assisi). I Cavalieri della Bruna con le autorità ecclesiastiche, a bordo di carrozze d’epoca, la conducono a Piccianello nella Chiesa dell’Annunziata dove, secondo la leggenda, è avvenuta la prima apparizione.
Alle cinque del pomeriggio, dopo la celebrazione della messa, la statua della Madonna viene collocata sul carro trionfale di cartapesta per percorre le vie del centro e ritornare alla cattedrale, scortata dai cavalieri in costume della tradizione. La processione serale si conclude con il rito dei “tre giri”: il carro gira per tre volte intorno alla piazza a simboleggiare la presa di possesso della città da parte della Vergine e così si invoca la sua protezione ancora per l’anno successivo. Il carro viene assaltato dalla folla e distrutto (“strazzato”) e i partecipanti portano a casa putti, statue, cornici e fiori augurali per le proprie famiglie e del carro rimane solo lo scheletro di legno mentre i materanesi pronunciano il motto: “L’anno prossimo faremo ancora meglio”.
La festa prosegue con eventi culturali, spettacoli di musica, danze tradizionali e fuochi d'artificio con le strade di Matera che si animano di bancarelle dove si possono acquistare prodotti tipici locali e dolci tradizionali. Durante la festa, la città si trasforma in un grande palcoscenico di gioia, fede e tradizione. Chi non vi può assistere, può visitare il Museo Immersivo della Bruna che, attraverso un percorso multimediale, video a 360° e una fedele ricostruzione in scala 1:1 del Carro Trionfale permette di rivivere i momenti più intensi della festa in una location nel cuore dei Sassi, in Recinto III Fiorentini 8.
|
Contenuto pubblicitario
Biglietto per Basilica di San Nicola e Cripta di Bari con tour guidato
Con Tiqets, una piattaforma di prenotazione online per i viaggiatori interessati ai musei e alle attrazioni turistiche, puoi prenotare le migliori attrazioni a Bari come il biglietto per vedere la Basilica di San Nicola che consente l'ingresso per visitare l'importante chiesa e la sua cripta che custodisce le reliquie e le ossa di San Nicola. Si tratta di una visita guidata di un'ora nella lingua scelta (inglese, italiano o francese) e della durata di 1h 15min.
Biglietto per il Museo Immersivo della Bruna a Matera
Con Tiqets puoi prenotare anche il biglietto per accedere al Museo Immersivo della Bruna di Matera, il museo dedicato alla secolare festa della Madonna della Bruna, santa patrona della città.
Sul sito internet di Tiqets le prenotazioni sono flessibili, con opzioni di annullamento per tutte le attrazioni, e con accesso salta-coda sul telefono. Inoltre, l'assistenza clienti è di 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
|
Contenuto pubblicitario
Fotografa il tuo viaggio per ricordi memorabili
Puoi immortalare i tuoi viaggi con fotografie che raccontano un mondo di storie, esperienze e colori tramite prodotti innovativi e di eccezionale qualità di Canon, un'azienda leader globale, pioniera sul fronte delle soluzioni di imaging e IT. Visita lo store online per avere accesso alle migliori macchine fotografiche, prodotti di imaging, nonché accessori per la fotografia. Il sito internet è studiato per individuare e acquistare prodotti con rapidità e facilità: visita lo store di Canon.
|
Avion Tourism Magazine N11/2023
Direttore Responsabile: Angela Trivigno. Collaboratori: Alisè Vitri, Anna Glik, Enzo Cuppatri, Lisa Maria River. Foto di copertina: Copyright © Sisterscom.com Snc / monticello / Depositphotos.com. Fotografie: Copyright © Sisterscom.com Snc con licenza di utilizzo immagini acquistata da Shutterstock.com e Depositphotos.com Foto ad esclusivo uso editoriale. Crediti indicati sotto ogni fotografia e/o video pubblicati. Uffici Stampa: Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO; Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO; UNESCO Beni Culturali - Ministero della cultura. Video: Documentari MiC e Rai Cultura, Canale Ufficiale YouTube del MiC - Ministero della cultura / Rai Cultura e Rai Storia; Ufficio Stampa Aeroporti di Puglia; Ente del Turismo della Puglia; APT- Ente del Turismo della Basilicata; Booking.com; GetYourGuide.com; Tiqets.com. Avion Tourism Magazine N.11/2023: chiuso in Redazione e pubblicato il 31/07/2023 su www.aviontourism.com Registrazione: Registro Stampa Tribunale di Bergamo N. 9/2019 del 03/07/2019. Periodicità: quadrimestrale. Editore, Direzione, Redazione, Amministrazione e Concessionaria: Sisterscom.com Snc - Via Piave, 102 - 23879 Verderio (Lc) Italy. P.Iva/C.F. 03248170163 - Registro delle Imprese di Lecco Numero LC-304260. Proprietà letteraria ed artistica: Copyright © Sisterscom.com Snc. Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione.