alla scoperta delpatrimonio CULTURALE mondiale
in sicilia e sardegna
Testo di Alisè Vitri
La Sicilia e la Sardegna sono due regioni italiane ricche di storia, cultura e bellezze naturali, alcune delle quali sono state riconosciute come Patrimonio Mondiale dall'UNESCO.
In Sicilia ci sono sette siti del Patrimonio Culturale Mondiale: l’area archeologica di Agrigento, la villa romana del Casale di Piazza Armerina, le Isole Eolie (Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea), le città tardo barocche del Val di Noto, Siracusa e le Necropoli Rupestri di Pantalica, Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale. Inoltre, c'è il monte Etna, un vulcano attivo che è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale per la sua importanza geologica e biologica. Mentre, sono iscritti nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale: la Pratica agricola della vite ad alberello di Pantelleria e l’opera dei pupi in Sicilia.
In Sardegna, iscritto al Patrimonio Culturale Mondiale c'è il Sito archeologico di Su Nuraxi di Barumini. Questo sito rappresenta la storia e la bellezza naturale della Sardegna, così come la sua unicità culturale. Sono iscritti, invece, nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale il Canto a tenore in Sardegna e le Feste delle grandi macchine a spalla: la “faradda di li candareri“ a Sassari.
La visita a questi siti del Patrimonio Mondiale è un'esperienza unica e coinvolgente per coloro che vogliono scoprire la storia, la cultura e la bellezza delle due splendide isole italiane.
I siti del patrimonio mondiale della sicilia
Testo di Anna Glik
La Sicilia per le sue bellezze naturali e artistiche è stata insignita dall’UNESCO di ben sette siti ‘Patrimonio Mondiale’: le Isole Eolie, l'Area archeologica di Agrigento, la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, le Città tardo-barocche della Val di Noto, Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica, il Monte Etna, Palermo arabo normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale.
Le Isole Eolie
Le Eolie Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Le Eolie sono una manciata di 7 isole vulcaniche, sparse nel Mediterraneo a nord est della Sicilia, ognuna con una propria individualità:
- Vulcano, con le caratteristiche fumarole di zolfo e i fanghi, dalle straordinarie proprietà terapeutiche per la cura delle malattie reumatiche e respiratorie;
- Lipari, dalle spiagge bianchissime di pomice e con un interessante Museo eoliano;
- Salina, tutta verde di vegetazione;
- Panarea, la più piccola, ma anche la più elegante e mondana;
- la romantica Stromboli, con le casette bianche che spiccano sul nero delle rocce laviche e illuminata di notte da quella che gli isolani chiamano ‘la sciara di fuoco’ del Vulcano ancora attivo, isola questa divenuta celebre per il film che Rossellini girò nel 1950 con Ingrid Bergman e che vide nascere il loro appassionato amore: ‘Stromboli, terra di Dio’.
Lipari Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
- Altre due sono le isole un po’ distanti dal gruppo principale, Alicudi e Filicudi, ancora allo stato pressoché selvaggio, anche se abitate.
Il Monte Etna
L'Etna visto da Catania Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
E in questa terra vulcanica, in provincia di Catania, svetta l’Etna - Patrimonio Mondiale dal 2013 - che domina la Sicilia e il Mediterraneo, il più alto (3300 metri) e il più imponente vulcano d’Europa, costantemente monitorato e studiato da scienziati in tutto il mondo per la sua millenaria attività. Sulle sue pendici si coltivano vigneti che danno un vino pregiato e il famoso pistacchio di Bronte, mentre sulla sua sommità, prima di giungere al deserto vulcanico, si trovano foreste di faggi e querce a cui si può arrivare con emozionanti escursioni sia in jeep sia in trekking.
Pendici dell'Etna Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica
Siracusa Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Tra i siti millenari un posto d’onore spetta a Siracusa, sulla costa ionica - fondata dai Greci nell’VIII secolo a.C. - che Cicerone definì ‘la più bella città della Magna Grecia’, tanto da competere con Atene. Il centro è formato dall’Isola Ortigia, collegata alla terraferma da due ponti, un gioiello architettonico dove domina il Barocco siciliano, stile in cui la città fu ricostruita dopo il violento terremoto del 1693. La presenza greca è presente nei vari monumenti come il Teatro greco, il Tempio di Apollo, l’Orecchio di Dioniso e, su un antico tempio dedicato ad Atena, sorge adesso il Duomo anch’esso un bell’esempio di Barocco isolano. La città ispirò fin dall’antichità miti e poesie, anche perché era dedicata alla ninfa Aretusa, che dà il nome alla celebre fontana in centro; qui da visitare c'è il Tecnoparco Archimede, che presenta le invenzioni del celebre matematico che qui ebbe i natali.
Necropoli rupestre di Pantalica Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
A 40 chilometri da Siracusa si trova la necropoli rupestre di Pantalica con oltre 5000 tombe scavate nella roccia risalenti al periodo tra il XIII e il VII secolo a.C. Interessante il rudere Anaktoron, o Palazzo del Principe, per le sue influenze micenee che mostrano i rapporti tra questa zona e la Grecia.
Area archeologica di Agrigento
La Valle dei Templi ad Agrigento Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
E ancora una zona archeologica, la più importante e forse nota in Sicilia è La Valle dei Templi ad Agrigento, lungo la costa meridionale dell’isola: un sito molto ben conservato in un Parco archeologico dalla vastità di 1300 ettari, con straordinari templi dorici che denotano la grandezza nell’antichità della città fondata anch’essa dai Greci nel VI secolo a.C. e divenuta in breve importante centro commerciale e culturale.
Il tempio della Concordia Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Il tempio di Giunone Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
La valle rappresenta un magnifico esempio di architettura greca, con numerosi templi - sono 11 - dedicati a divinità elleniche, come il Tempio di Giunone, di Atena, di Zeus e di Eracle ed è tra i più importanti siti al mondo dell’architettura dorica, oltre ad essere uno dei più vasti.
La Villa Romana del Casale di Piazza Armerina
I mosaici della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina Foto: Copyright © Science&Avenir n°746 - Avril 2009 - page 58, Public domain, via Wikimedia Commons.
La Villa Romana del Casale di Piazza Armerina è il simbolo di un’epoca più recente: il massimo esempio di villa di lusso romana tardo-imperiale; famosa per la ricchezza dei suoi mosaici del IV secolo d.C. che testimoniano gli scambi culturali nel Mediterraneo antico tra il mondo romano e quello nord-africano. Sono 3500 i metri quadrati di questa splendida villa, che si suddivide in 48 ambienti con mosaici ancora integri nel loro splendore e che rappresentano scene di caccia, oltre a raffigurazioni di dei ed eroi. Tra il XIV e il XV secolo la villa divenne un centro agricolo, per cui porta ancora il nome di Casale.
Le città tardo-barocche della Val di Noto
Città tardo-barocche della Val di Noto Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
E altra meraviglia della Sicilia, sono le otto Città tardo-barocche della Val di Noto che, oltre a questa e a Catania, hanno i nomi di Caltagirone, dove si producono artistiche ceramiche, Militello in Val di Catania, Modica, famosa anche per il suo cioccolato, Palazzolo, Ragusa e Scicli, tutte ricostruite nel tipico stile tardo-Barocco siciliano dopo la loro distruzione dovuta al terribile terremoto del 1693: sontuosi palazzi, chiese dai ricchi interni e dalle facciate intarsiate, realizzati nella pietra locale color miele, rappresentano una delle massime espressioni al mondo di questo suggestivo stile.
Palermo arabo-normanna con le Cattedrali di Cefalù e Monreale
Il palazzo dei Normanni a Palermo Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
E c’è anche una Sicilia arabo-normanna, con la bella città di Palermo e con le Cattedrali di Cefalù e Monreale. Presenti sull’isola nel XII secolo, i Normanni ebbero il merito di far convergere sul territorio culture di varia provenienza: occidentale, bizantina, islamica, che dettero vita a veri capolavori dall’originale stile architettonico: ne fanno fede i palazzi, le chiese, il Ponte dell’Ammiraglio in città, oltre alle vicine Cefalù e Monreale.
La Cappella Palatina a Palermo Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
In città è ancora intatto in tutto il suo splendore il Palazzo Reale o Palazzo dei Normanni, fatto costruire da Ruggero II re di Sicilia, con gli straordinari affreschi della Sala di Ruggero che rappresentano scene di caccia e la suggestiva Cappella Palatina splendente di mosaici bizantini raffiguranti scene del Vecchio e Nuovo Testamento. Notevole anche per il suo stile Bizantino-Normanno la Chiesa ortodossa della Martorana.
Cattedrale di Cefalù Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Cefalù, bella cittadina di mare che denota il passaggio di varie civiltà nei secoli, sfoggia ancora mosaici bizantini con decorazioni a fondo oro all’interno del suo Duomo, suggestivo incrocio di arte Arabo-Normanna e bizantina, mosaici presenti anche nella Cattedrale di Monreale, questa a soli 5 km da Palermo, fatta erigere tra il 1172 e il 1176 dal normanno Guglielmo II re di Sicilia.
Cattedrale di Monreale Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Monreale era infatti un luogo prediletto dai re normanni che qui amavano trascorrere i loro momenti di riposo. L’interno del Duomo è ricoperto per più di 7500 mq. di splendidi mosaici, soprattutto nell’abside su cui domina un monumentale Cristo Pantocratore, immagine simbolo della religione ortodossa. Il chiostro benedettino annesso è un gioiello architettonico, dove le colonne e gli archi ogivali richiamano i motivi dell’arte araba.
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Dove dormire vicino ai Siti Patrimonio Mondiale in Sicilia
Siracusa Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Le Isole Eolie
Hotel vicino al Sito del Patrimonio Mondiale:
Le città tardo-barocche della Val di Noto
Hotel vicino al Sito del Patrimonio Mondiale:
Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica
Hotel vicino al Sito del Patrimonio Mondiale:
Area archeologica di Agrigento
Hotel vicino al Sito del Patrimonio Mondiale:
Palermo arabo-normanna con le Cattedrali di Cefalù e Monreale
Hotel in Sicilia
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CATANIA
La regina del Barocco
Piazza Duomo a Catania. Foto: Copyright © Nanisimova / Sisterscom.com / Shutterstock
PALERMO
Città dal patrimonio culturale sorprendente
Piazza Pretorio, Palermo. Foto: Copyright © Sisterscom.com / Shutterstock
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IL sito del patrimonio mondiale della SARDEGNA
Testo di Anna Glik
Anche questa bella isola d’Italia, la Sardegna, nota soprattutto per le sue spiagge e il suo splendido mare, ha il suo sito culturale, dichiarato dall’UNESCO nel 1997 ‘Patrimonio dell’Umanità’, un sito che mette l’accento sulla antichissima civiltà dell’isola, sulla abilità di questo popolo nel creare valide strutture difensive dagli attacchi esterni che venivano dal mare: Su Nuraxi di Barumini, con una stratificazione millenaria dal XVI secolo a.C. al VII secolo d.C., il più importante e completo esempio al mondo di architettura preistorica.
Il Sito archeologico Su Nuraxi di Barumini
Il Sito archeologico Su Nuraxi di Barumini Foto: © Copyright Sisterscom.com / Depositphotos
Il Sito archeologico Su Nuraxi di Barumini risale infatti all’Età del Bronzo ed è un complesso nuragico che domina dall’altezza di 230 metri una vasta e fertile pianura vicino al Parco della Giara (ricco di secolari querce da sughero, di lecci, di macchia mediterranea) nella Sardegna centro meridionale.
Su Nuraxi di Barumini è il più imponente e meglio conservato tra i 30 nuraghi che gli sono vicini: è infatti un nuraghe complesso, composto da un bastione centrale e quattro angolari, con intorno 50 capanne, collegate da un dedalo di viuzze, oltre a pozzi e cisterne.
Nei primi tempi della sua costruzione il Nuraghe di Barumini era destinato ad abitazione di una singola famiglia, e la Torre, la parte più antica, eretta nel 1478 a.C. (dall’altezza originaria di circa 18 metri) ha al suo interno 3 camere sovrapposte connesse tra loro da una scala a spirale.
In seguito la costruzione venne inglobata in una struttura composta da quattro torri circondata da un alto muro di pietra che proteggeva il cortile interno coperto da un tetto.
Dopo qualche tempo il complesso venne circondato da un secondo muro di pietra spesso circa 3 metri, dando luogo a un villaggio fortificato, considerato inespugnabile, se solo si pensa che l’unica via d’accesso all’interno era una piccola porticina collocata all’altezza di 7 metri da terra.
Una storia lunga si legge nel Nuraxi di Barumini, dal momento che fu fondato nel II millennio a.C. e abitato fino al III secolo d.C. da famiglie di guerrieri e artigiani. I nuraghi, presenti solo nella Sardegna, sono singolari costruzioni in pietra, uniche al mondo (il nome deriva infatti da ‘murra’, che in dialetto significa mucchio di pietre) in forma di cono tagliato sulla sommità, realizzate appunto solo con pietre (per lo più basalto) grossolanamente squadrate e disposte a secco a strati orizzontali paralleli.
Il Sito archeologico Su Nuraxi di Barumini Foto: © Copyright Sisterscom.com / Depositphotos
Tali edifici primordiali avevano una funzione difensiva, ed erano detenuti dall’aristocrazia guerriera suddivisa in clan che offriva protezione in caso di assalti dall’esterno a contadini e pastori, che costituivano la maggior parte della popolazione sarda. Gli abitanti infatti si dedicavano soprattutto ad agricoltura e pastorizia, anche se una minoranza praticava il commercio con altri popoli come Fenici, Etruschi e Cartaginesi.
Il Sito archeologico Su Nuraxi di Barumini Foto: © Copyright Sisterscom.com / Depositphotos
Fu intorno al 1200 a.C. che la società sarda visse il suo massimo splendore (prova ne è la presenza di 7000 nuraghi sparsi in tutta la Sardegna) fino a decadere nel VI secolo a.C. con la conquista dell’isola da parte dei Cartaginesi. Nessun lavoro di restauro ha mai compromesso l’integrità di questo sito, il più importante dell’isola, una delle principali attrazioni turistiche e culturali della Sardegna, portato alla luce dagli scavi condotti nel XX secolo dall’archeologo Giovanni Lilliu, considerato il massimo esperto della civiltà nuragica e a cui è stato intitolato nella seicentesca vicina dimora spagnola di Casa Zapata il Centro Culturale dove si svolgono costantemente eventi, mostre temporanee e permanenti di archeologia e artigianato locale.
C’è da aggiungere che proprio durante i lavori per il restauro della villa, venne alla luce un altro importante complesso, il Nuraxi e’ Cresia, ovvero nuraghe della chiesa proprio perché si trovava nei pressi di un luogo di culto. E nel Polo museale ospitato nella dimora e inaugurato nel 2006 sono custoditi nella sezione archeologica interessanti reperti degli scavi, nel numero di 180, con manufatti in ceramica, utensili in ferro, oggetti per le attività agricole e domestiche di questo arcaico periodo tra cui interessante anche un modellino di nuraghe in pietra calcarea. La Villa è anche sede del Museo regionale delle Launeddas, tradizionali strumenti musicali sardi a tre canne, che allietano ancora oggi sagre e feste popolari.
Come arrivare al Sito archeologico Su Nuraxi di Barumini in aereo: lo scalo più vicino è l’Aeroporto di Cagliari Elmas, da qui si prosegue poi in auto fino al comune di Barumini che dista circa 58 Km (tempo di percorrenza circa 45 minuti). Mentre dall'Aeroporto di Alghero dista circa 213 km (tempo di percorrenza 2 ore e 30 minuti) e dall'Aeroporto di Obia dista circa 253 km (tempo di percorrenza 2 ora e 30 minuti).
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Dove dormire vicino al Sito archeologico Su Nuraxi di Barumini in Sardegna
Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Hotel a Barumini
Hotel a Barumini divisi per stelle e servizi offerti:
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Avion Tourism Magazine N10/2022
Direttore Responsabile: Angela Trivigno. Collaboratori: Alisè Vitri, Anna Glik, Enzo Cuppatri, Lisa Maria River. Foto di copertina: Copyright © Sisterscom.com Snc / sepavone / Depositphotos.com. Fotografie: Copyright © Sisterscom.com Snc con licenza di utilizzo immagini acquistata da Shutterstock.com e Depositphotos.com Foto ad esclusivo uso editoriale. Crediti indicati sotto ogni fotografia e/o video pubblicati. Uffici Stampa: Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO; Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO; UNESCO Beni Culturali - Ministero della cultura. Video: Documentari MiC e Rai Cultura, Canale Ufficiale YouTube del MiC - Ministero della cultura / Rai Cultura; Isola di Pantelleria Parco Nazionale. Avion Tourism Magazine N.10/2022: chiuso in Redazione e pubblicato il 22/12/2022 su www.aviontourism.com Registrazione: Registro Stampa Tribunale di Bergamo N. 9/2019 del 03/07/2019. Periodicità: quadrimestrale. Editore, Direzione, Redazione, Amministrazione e Concessionaria: Sisterscom.com Snc - Via Piave, 102 - 23879 Verderio (Lc) Italy. P.Iva/C.F. 03248170163 - Registro delle Imprese di Lecco Numero LC-304260. Proprietà letteraria ed artistica: Copyright © Sisterscom.com Snc. Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione.