04 aprile 2018

Il diritto di volare in sicurezza

Intervista al On. Prof. Vito Riggio Presidente dell'ENAC Ente Nazionale per l'Aviazione Civile
Fa parte ormai della quotidianità di tutti volare sempre di più, soprattutto per turismo o business. È tutto così semplice: si sceglie la destinazione, la compagna aerea, si acquistano i voli, si transita negli aeroporti e si parte.
Dietro queste scelte c’è un mondo che lavora affinché tutti i servizi funzionino correttamente. Ma c’è anche chi ne controlla la qualità, vigilando inoltre sulla sicurezza e sui diritti dei passeggeri. È l'ENAC l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile.
 
Ne parliamo con un'intervista al Presidente dell’ENAC On. Prof. Vito Riggio.
 
La tutela dei servizi e del trasporto aereo rappresentano, insieme alla sicurezza, assi portanti del mandato istituzionale dell’ENAC, che è inoltre responsabile della corretta applicazione della normativa europea in materia di diritti del passeggero.
 
Come viene controllata dall'Enac l’effettiva applicazione della normativa europea sui diritti del passeggero?
È dal 2001 che l’Ente ha redatto la prima Carta dei Diritti del Passeggero, tra le prime autorità europee a farlo. A seguire sono arrivati i Regolamenti comunitari numero 261 del 2004 e numero 1107 del 2006, relativi rispettivamente alle tutele previste in caso di disservizi nel trasporto aereo e ai diritti dei passeggeri a mobilità ridotta. Rispetto a questi regolamenti, l’ENAC ha anche il potere di irrogare sanzioni amministrative nei confronti dei soggetti inadempienti.
Oltre alla tutela dei diritti di tutti i passeggeri, il nostro Ente approva e controlla anche l’attuazione della Carta dei servizi aeroportuali, che riguarda proprio il livello della qualità dei servizi forniti all’utenza.
Il miglioramento della qualità, inoltre, viaggia di pari passo con gli investimenti aeroportuali senza i quali cadono i presupposti su cui si basano i contratti di programma tra l’Ente, in rappresentanza dello Stato, e i concessionari aeroportuali. L’ENAC vigila sulla realizzazione degli investimenti oggetto dei contratti.
 
Qual è il ruolo svolto dell’ENAC in caso di disservizio?
L’Ente è chiamato a intervenire solo in seconda battuta. L’attività dell'ENAC, infatti, non è rivolta a soddisfare le richieste risarcitorie del passeggero, né a fornire assistenza legale o servizi di consulenza. Il reclamo deve essere presentato in prima istanza alla compagnia aerea. Se la compagnia aerea non risponde entro 6 settimane, oppure fornisce una risposta non soddisfacente, il passeggero potrà inoltrare un reclamo all’ENAC, che è stato individuato dalla Commissione Europea quale Organismo responsabile della corretta applicazione dei regolamenti comunitari che tutelano i diritti del passeggero, con il potere di irrogare sanzioni amministrative nei confronti delle compagnie aeree inadempienti.
Vorrei evidenziare che ogni segnalazione di disservizi negli aeroporti nazionali o determinati dalle compagnie aeree, ci consente il monitoraggio delle criticità e ci permette di intervenire sugli operatori con l’obiettivo del miglioramento costante dei servizi all’utenza.
 
I dati traffico dei passeggeri sono in continuo aumento. Cosa bisognerebbe fare oggi, secondo Lei, per migliorare l’andamento del trasporto aereo (compagnie aree, aeroporti, infrastrutture) e continuare ad offrire maggiore qualità nei servizi e nella sicurezza?
Partendo da una considerazione sul nostro Paese, direi innanzitutto che dobbiamo capire che il sistema deve essere integrato, pensare a trasporti e infrastrutture come un sistema globale basato sull’intermodalità, non suddiviso in singole componenti che non dialogano tra loro.
Il settore, nel suo insieme, offrirebbe un servizio migliore al cittadino se favorisse il viaggio in tutto il suo percorso, tutelando le persone che hanno maggiori difficoltà e garantendo loro il diritto alla mobilità. A ciò si aggiunge anche la necessità di compagnie aeree nazionali che siano in grado di offrire e garantire la connettività richiesta dal mercato, considerando anche la tutela ambientale.
 
Con lungimiranza, come vede lo sviluppo del trasporto aereo nei prossimi anni?
Per il traffico aereo in Italia ci sono stime di assoluto rilievo che, in linea con le previsioni effettuate a livello europeo su un orizzonte di medio-lungo periodo, portano a prevedere nel 2030 il raggiungimento della soglia dei 250 milioni di passeggeri. 
Questo importante sviluppo deve essere coniugato con il tema della sostenibilità della mobilità aerea sia in termini di dotazioni infrastrutturali, sia in termini di compatibilità con l’ambiente.
Inoltre, dato che l’andamento del traffico è uno degli indicatori dello sviluppo economico di un Paese, auspico che il settore trovi maggiore considerazione a livello politico e industriale.
 
Nell’evolversi dei continui cambiamenti del settore, come si può immaginare il viaggio del passeggero aeroportuale nel futuro a breve e lungo termine?
In un lasso di tempo di pochi decenni siamo passati da un trasporto aereo vissuto come esperienza riservata a pochi, alla quotidianità del viaggio aereo, grazie anche al modello imposto dalle low cost che ha rivoluzionato l’approccio al volo, con la complicità della globalizzazione che sta caratterizzando le nostre vite.
Anche gli aeroporti si sono trasformati in microcosmi dove il passeggero è inserito nella riproduzione di una vera e propria città, con quasi tutte le attività proprie di un contesto sociale.
Prima dell’arrivo dei voli suborbitali, su cui l’ENAC sta già lavorando, sebbene intesi, per il momento, come trasporto merci, spero in una sempre crescente attenzione alle necessità del passeggero, con operatori che migliorino ed integrino ulteriormente tutti i prodotti e i servizi connessi all’esperienza del viaggio.
 
A cura di Angela Trivigno
Avion Tourism Magazine
Intervista marzo 2018
Foto: Sisterscom.com, Shutterstock
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