03 maggio 2024
Intervista a Emilio Bellingardi
Quarantacinque anni di leadership e innovazione: la visione e le sfide di una carriera straordinaria nel settore aeroportuale
La sua carriera nel settore aeroportuale è iniziata nel 1979. Come è evoluto il suo ruolo negli anni?
"La mia carriera è un esempio piuttosto unico di crescita maturata interamente all'interno del settore. Ricordo ancora i miei inizi all'ufficio bagagli smarriti di Linate. Anche se mi ero iscritto all'università, ho deciso di cercare un lavoro ed iniziato un'attività che mi ha completamente assorbito e, man mano, ho purtroppo trascurato gli studi. Ho fatto carriera interamente all'interno del servizio passeggeri di Linate, e successivamente nell'ambito merci. Poi, ho aderito con entusiasmo al progetto della "Grande Malpensa", ricoprendo vari ruoli operativi fino al 2002, anno in cui il gruppo SEA Spa ha deciso di scorporare l'attività di handling. Da quel momento sono diventato dirigente di un settore chiave dell'assistenza. Da lì in poi, sono stati anni significativi, fino a quando, nel 2006, una telefonata da Bergamo mi invitò a incontrare l'allora presidente Ilario Testa. Inizialmente sono entrato come Chief Personnel Officer, per poi diventare, dopo alcuni anni, il Direttore Generale. Nella mia carriera lavorativa ho sempre avuto la grande fortuna di lavorare in qualcosa che mi appassionava."
Dal 2015 ha ricoperto la carica di Direttore Generale dell'Aeroporto di Milano Bergamo.
Ci può spiegare quali sono le mansioni svolte e quali sono le strategie principali che ha adottato per sviluppare ed implementare efficacemente le politiche aziendali?
"Essere Direttore Generale è come avere il timone di una nave: si è responsabili della direzione da prendere. In questa posizione, il ruolo si configura come quello di un regista, dove le pressioni vengono ammortizzate: da una parte, si assorbono gli impatti dall'alto e dall'altra si devono gestire le aspettative di chi lavora sotto di te.
Le persone che hanno collaborato con me in questi anni, avevano aspettative elevate: cercavano una guida e consigli operativi.
Oltre a questo, c'è stata la sfida di attuare strategie aziendali che a volte potevano sembrare ambigue, nonostante gli azionisti abbiano sempre avuto una visione chiara di ciò che desiderano.
Quando sono arrivato, questo aeroporto era visto principalmente come un'alternativa secondaria a Linate durante i giorni di nebbia. Gli azionisti, però, hanno sempre spinto per farlo crescere e trasformarlo in un pilastro significativo del sistema aeroportuale italiano. Il mio compito è sempre stato quello di armonizzare la spinta degli azionisti con l'attivazione efficace dei miei collaboratori, garantendo loro il sostegno necessario per realizzare progetti ambiziosi. Questa è stata la chiave per trasformare la visione in una realtà tangibile."
Sotto la sua guida, lo scalo ha conosciuto una crescita record. Quali sono state le strategie chiave che hanno portato a questo importante successo?
"La nostra strategia è stata decisiva: puntare a essere pionieri di una trasformazione radicale nel settore dei trasporti aerei. Abbiamo identificato l'avvento di nuovi schemi di volo, inaugurando un approccio innovativo per migliorare l'accessibilità aerea verso l'Europa. Questo percorso, audace e inizialmente accolto con diffidenza, si è rivelato appropriato. All'inizio, erano numerose le incertezze su come potessimo sfidare efficacemente le compagnie aeree tradizionali. Tuttavia, la nostra convinzione nel potenziale di evoluzione del settore dei trasporti aerei è stata ricompensata: abbiamo confermato che questo nuovo modo di volare era essenziale per stabilire una vasta rete di connessioni aeree attraverso il continente."
In che misura il suo incarico di Presidente del Consiglio di amministrazione di BGY International Services ha inciso sulla strategia globale dell'aeroporto?
"La decisione di procedere con lo spin-off non è stata presa alla leggera. È noto che staccarsi dalla società madre non è mai semplice: è come trovarsi in acque mai navigate prima. Questo distacco poteva essere percepito quasi come una netta separazione, ma era diventato necessario. Noi, come direzione, ci siamo impegnati a dimostrare concretamente al nostro team che la nuova entità non avrebbe abbandonato gli obiettivi e gli impegni che avevamo come parte integrante del gruppo originario. Per rafforzare questo messaggio, nei primi anni post spin-off, ho accettato di ricoprire il ruolo di Presidente. Questo per mandare un segnale forte e chiaro di continuità e di impegno verso i nostri dipendenti. Volevamo che tutti sapessero che, nonostante le grandi trasformazioni, l'essenza della nostra missione rimaneva invariata. Guardando indietro, posso dire con una certa soddisfazione che la nostra scommessa è stata vinta. Abbiamo navigato attraverso le incertezze e ora possiamo guardare al futuro con fiducia, sapendo che abbiamo costruito una base solida su cui l'azienda può continuare a crescere e prosperare."
Emilio Bellingardi Direttore Generale dell' Aeroporto di Milano Bergamo da giugno 2015 ad aprile 2024 Copyright © Sacbo Spa
Quali sfide ha dovuto affrontare e come le ha superate per garantire il successo e la crescita costante dell'aeroporto di Milano Bergamo?
"Le principali sfide che affrontiamo sono orientate ad ottenere l'accettazione continua da parte delle comunità locali, arrivando a dimostrare che un'analisi costi-benefici sarebbe decisamente a favore dei benefici. Questo non è sempre facile. Nonostante il mio profondo rispetto per gli abitanti delle zone circostanti l'aeroporto, dobbiamo sottolineare costantemente che un aeroporto apporta vantaggi significativi a un'area ben più ampia.
I benefici dell'aeroporto di Milano Bergamo, ad esempio, si estendono ben oltre la regione e, oserei dire, oltre i confini nazionali, influenzando positivamente l'intera Europa. Tuttavia, è vero che questi vantaggi tendono a essere percepiti come concentrati in una zona molto limitata. D'altro canto, i progressi tecnologici degli ultimi anni hanno contribuito enormemente a ridurre l'impatto ambientale del trasporto aereo. Sono fermamente convinto che, grazie agli sforzi congiunti di costruttori di aerei, gestori aeroportuali e compagnie aeree, riusciremo a raggiungere un livello di compatibilità ambientale molto elevato."
In un contesto di crescente attenzione all'ambiente, come si concilia la crescita del traffico aereo con la sostenibilità? Quali sono le iniziative che SACBO sta adottando per ridurre l'impatto ambientale dell'aeroporto?
"Abbiamo attivamente incoraggiato le compagnie aeree che operano da noi a rinnovare le loro flotte, offrendo incentivi economici per promuovere questo cambiamento. Di conseguenza, una porzione significativa degli aeromobili ora in servizio è di ultima generazione, caratterizzata da un impatto molto ridotto sia in termini di rumore che di emissioni. Inoltre, siamo stati tra i pionieri nel settore della gestione aeroportuale a investire in iniziative che supportano la comunità locale. Per esempio, abbiamo finanziato programmi che consentono ai residenti nelle vicinanze dell'aeroporto di accedere a incentivi per il miglioramento degli infissi e la climatizzazione delle abitazioni, riducendo così il disagio causato dal rumore e dalle attività aeroportuali. Questo impegno nel mitigare l'impatto ambientale e nel migliorare la qualità della vita dei residenti locali è costante. Ogni giorno si esplorano nuove tecnologie e approcci per garantire che l'aeroporto rimanga un vicino responsabile in una zona ad alta densità abitativa, riconoscendo l'importanza e l'impatto significativo che abbiamo sul territorio."
L'avvento di nuove tecnologie sta rivoluzionando il settore aeronautico. Quali sono le principali sfide che queste tecnologie pongono agli aeroporti in termini di infrastrutture, sicurezza e regolamentazione?
"Ogni giorno emergono novità significative grazie ai progressi della tecnologia, specialmente in termini di sicurezza e tracciamento accurato di passeggeri e bagagli. Questi sviluppi tecnologici non solo migliorano la sicurezza ma accelerano anche i processi aeroportuali, come l'identificazione digitale e la possibilità per i passeggeri di effettuare il check-in da casa, riducendo così i tempi di attesa in aeroporto. Parallelamente, le innovazioni non si limitano ai sistemi di gestione e tracciamento; le compagnie aeree e i costruttori di aeromobili stanno esplorando tecnologie rivoluzionarie come i motori elettrici, che promettono di ridurre drasticamente i livelli di rumore, avvicinandosi al "rumore zero". Questa trasformazione nel settore aeronautico è alimentata anche dagli incentivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha spinto l'intero settore a impegnarsi attivamente verso un futuro più sostenibile. Stiamo vivendo un'era di cambiamenti significativi, e con il sostegno continuo di programmi come il PNRR, è probabile che vedremo trasformazioni ancora più grandi e rapide nel modo in cui viaggeremo e gestiremo il trasporto aereo nel prossimo futuro."
Quali sono i progetti futuri per l'aeroporto di Milano Bergamo e come immagina il suo sviluppo nel breve e medio periodo?
"Non ho mai avuto molta inclinazione per la pianificazione a lungo termine. Tuttavia, ci siamo concentrati fin dall'inizio su un obiettivo chiaro: creare l'aeroporto efficiente e moderno che vedete oggi. Abbiamo costruito il terminal per fasi, adattandoci alle esigenze del mercato e reperendo i fondi necessari. Sono stati raggiunti traguardi importanti, diventando la base principale di Ryanair (primo vettore aereo in Europa) e dimostrando soprattutto la nostra grande efficienza operativa. Quello che auguro nel lungo termine a questo scalo è di continuare a svolgere un ruolo importante all'interno del sistema aeroportuale italiano ed internazionale."
Emilio Bellingardi Direttore Generale dell' Aeroporto di Milano Bergamo da giugno 2015 ad aprile 2024 Copyright © Sacbo Spa
Quali sono le sue opinioni sulle principali sfide che il settore aeronautico ed aeroportuale dovrà affrontare nei prossimi anni?
"Una delle sfide più rilevanti, come accennato precedentemente, riguarda la sostenibilità ambientale. Tuttavia, un'altra sfida cruciale consiste nell'evitare di restare statici e nell'accettare la necessità di reinventarsi costantemente. Il nostro settore è caratterizzato da un cambiamento incessante. Ciò che oggi consideriamo innovativo può diventare obsoleto in breve tempo, relegato al passato come un pezzo museale. Pertanto, la sfida consiste nel mantenere il passo con questi cambiamenti, che rappresenta in parte il segreto del successo di questi diciotto anni. Se non avessimo prestato attenzione e non avessimo avuto la capacità di comprendere la rapida evoluzione del contesto, sia nell'ambito degli aeroporti che delle compagnie aeree, oggi non avremmo potuto narrare questa storia."
Quali sono stati i momenti più significativi della sua carriera professionale e quali risultati è particolarmente orgoglioso di aver raggiunto?
"Per momenti significativi non si intendono solo quelli piacevoli o quelli che si possono definire dei successi. Ad esempio, l'esperienza legata all'apertura dell'hub a Malpensa, (che nel tempo si è rivelato un modello di gestione aeroportuale obsoleto a livello globale) si è rivelata estremamente formativa. È stata la prima volta che in Italia si creava uno hub aeroportuale da zero e il processo, pur essendo particolarmente impegnativo e dispendioso in termini di energie dedicate, ha avuto un fascino indiscutibile. Un altro episodio memorabile è stato l'arrivo in Sacbo ma anche quello del rifacimento della pista dell'aeroporto, un periodo caratterizzato da grande tensione come quella provata quando abbiamo dovuto gestire un incidente con un aereo uscito di pista. Anche in quella circostanza, c'è stato un lato positivo: siamo riusciti a riaprire l'aeroporto in appena due ore e mezza, un risultato che è ancora lodato come eccezionale e che ha trasformato quella situazione critica in una storia di successo. In definitiva, questi quarantacinque anni sono stati densi di lezioni preziose. Come ho menzionato all'inizio, ho avuto la fortuna di poter fare sempre il lavoro che amavo e questa è una ricompensa davvero inestimabile."
Con la sua ricca esperienza nel settore, ha nuove sfide professionali che desidera affrontare e quali sono i suoi progetti futuri?
"Al momento, desidero dedicare più tempo alla mia famiglia e ai miei amici, persone che ho trascurato considerevolmente, soprattutto negli ultimi vent'anni. Nonostante ciò, loro non hanno mai smesso di supportarmi. Pertanto, sento di avere un debito significativo nei loro confronti, un debito che intendo saldare il più presto possibile."
Quale consiglio darebbe ai giovani professionisti che aspirano ad una carriera di successo nella gestione aeroportuale, basato sulla sua esperienza e sui suoi successi?
"Li invito a prestare grande attenzione agli aspetti operativi. Un aeroporto si distingue per la sua capacità di essere un attore chiave a livello finanziario e infrastrutturale. Tuttavia, senza una solida gestione operativa, un aeroporto non potrebbe funzionare. Le dinamiche attuali rendono impegnativo ripercorrere una carriera come la mia, raggiungendo la posizione di Direttore Generale. Al giorno d'oggi, sono necessarie competenze diverse e un background molto più complesso. Credo, però, di aver avuto la fortuna, come diceva il mio precedente capo, di conoscere sia le dinamiche complesse del campo operativo, sia le sfide burocratiche interne. Questa esperienza mi è stata estremamente utile per mantenere il focus sul core business degli aeroporti e per imparare a valorizzare le persone, che rappresentano la risorsa più preziosa di un'azienda di servizi."
Intervista a cura di Angela Trivigno
Avion Tourism Magazine
Foto Emilio Bellingardi: Copyright © Sacbo Spa
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