29 aprile 2020
COVID-19: Intervista al Direttore Generale dell'Aeroporto di Genova Piero Righi
"Sicurezza e vivibilità dell’infrastruttura, saranno le parole d’ordine per definire la nuova normalità degli aeroporti"
Avion Tourism Magazine propone, durante la pandemia da Covid-19, una serie di interviste agli Amministratori Delegati e/o Direttori Generali degli aeroporti italiani per capire come stanno portando avanti il lavoro in questi giorni critici di emergenza sanitaria, per dare uno spazio e una voce ai loro racconti e alle iniziative che hanno messo in campo. E, soprattutto, per sapere quali strategie verranno adottate per rendere più sicuro il transito in aeroporto dei passeggeri e come sta evolvendo il settore del trasporto aereo.
Aeroporto di GENOVA
Intervista al Direttore Generale dell'Aeroporto di Genova Piero Righi
Ci può raccontare come è cambiata la sua attività lavorativa a seguito della pandemia da Covid-19 e come si è modificato ed organizzato il lavoro nell’Aeroporto di Genova?
"L’emergenza ha naturalmente fatto cambiare le priorità delle società di gestione. Mentre fino a qualche settimana fa i nostri sforzi erano concentrati sullo sviluppo dell’offerta aviation, ora l’obiettivo principale è quello di superare la crisi, mantenendo il perimetro aziendale e le competenze interne, preparandoci nel contempo alla ripartenza.
Il fatto che l’aeroporto sia rimasto aperto, su indicazione del Ministero dei Trasporti, è certamente un vantaggio, ma anche un costo molto elevato: il motore gira al minimo, con un solo volo di linea al giorno, ma è rimasto acceso. Abbiamo fornito assistenza anche a numerosi voli speciali organizzati per i rimpatri dei croceristi sbarcati a Genova, circa 2.000 persone in queste ultime settimane. L’aeroporto ha confermato il suo ruolo di fornitore di servizio pubblico anche nell’assistenza ai voli di Stato, sanitari, di trasporto di personale medico. Ora lavoriamo per pensare alla fase transitoria di progressivo ritorno a una “nuova normalità”. Stiamo già individuando soluzioni che ci consentano di operare in piena sicurezza. Durante l’emergenza abbiamo anche proseguito i lavori propedeutici ampliamento del terminal e quelli di ammodernamento, perché il nostro aeroporto sia pronto a intercettare la ripresa del traffico."
Quali misure avete adottato per garantire la sicurezza di tutti i dipendenti che lavorano in aeroporto?
"Distanziamento, mascherine obbligatorie, schermi protettivi per i banchi check-in e biglietteria per i dipendenti che devono lavorare in sede, telelavoro per gli amministrativi. Abbiamo anche distribuito delle mascherine lavabili da usare al di fuori del turno di lavoro. Naturalmente abbiamo anche potenziato la sanificazione dei locali e la distribuzione di gel idroalcolico per le mani."
Dopo il lockdown, fermo restando l’applicazione dei protocolli che verranno forniti dalle autorità competenti, come pensate di poter garantire e rafforzare la sicurezza sanitaria ai passeggeri, nelle diverse aeree del vostro aeroporto, in modo che possano ritornare a viaggiare con serenità?
"Stiamo lavorando sul concetto di 'aeroporto sicuro', un luogo dove i viaggiatori possano sentirsi a proprio agio. Le dimensioni del nostro scalo, un City Airport regionale, certamente ci aiuteranno. Come gli altri aeroporti, ragioniamo sulla revisione dei flussi dei passeggeri in modo da evitare gli assembramenti, il diverso utilizzo delle aree, i controlli automatizzati della temperatura e del distanziamento. Stiamo individuando partner che ci aiuteranno a rendere l’aeroporto pienamente rispondente ai protocolli che saranno indicati dalle autorità, e anche fare qualcosa di più. Il rapporto di costante confronto con i nostri partner commerciali, compagnie aeree e subconcessionari, sarà ancora più vitale."
A seguito di questa pandemia, secondo lei quali saranno i cambiamenti sostanziali nel modo di viaggiare in Italia e nel mondo e come evolverà il settore del trasporto aereo?
"I cambiamenti sono semplici: gli spostamenti si sono ridotti quasi a zero. Il nostro traffico è calato di oltre il 90%. Come dicevo, in queste settimane il nostro ruolo più che commerciale è stato di servizio pubblico. Abbiamo consentito l’accessibilità della nostra regione, il rientro a casa di tanti liguri che si trovavano all’estero allo scoppio della pandemia, ma anche il rimpatrio di croceristi e marittimi, i viaggi di lavoro per chi aveva assoluta urgenza di muoversi e gli spostamenti per i famigliari dei bambini ricoverati all’ospedale pediatrico Gaslini. L’evoluzione dei prossimi mesi sarà di un ritorno al viaggio, ma resta l’incognita dei tempi e delle prescrizioni per società di gestione e vettori. C’è poi il grande interrogativo sulla domanda di biglietti aerei, che sarà condizionata dalle limitazioni agli spostamenti e dall’impatto economico di questa emergenza. Riprenderà a volare chi ha esigenze lavorative, mentre per il turismo, specie quello internazionale, ci si aspettano tempi più lunghi. Pensiamo che già nei mesi di inizio estate, tra fine maggio e l’inizio di giugno, possiamo vedere un lento ritorno del traffico nazionale. In questa chiave avere a Genova la base di Volotea, che collega Genova a Napoli, Catania, Palermo, Lamezia Terme, Brindisi, Cagliari, Olbia e Alghero rappresenta un punto di forza, insieme alla presenza del collegamento con Roma di Alitalia. Ribadisco: il fatto di essere rimasti aperti e pienamente operativi ci ha consentito di prepararci e lavorare alla ripartenza."
Quale messaggio desidera inviare a tutti i passeggeri che, dopo il lockdown, riprenderanno a volare scegliendo l’Aeroporto di Genova?
"Per noi il concetto chiave, che ho già citato, è quello di 'aeroporto sicuro'. Vogliamo che chi deciderà di volare da e per il nostro aeroporto trovi una struttura che risponda al 100% alle prescrizioni sanitarie, ma che garantisca nel contempo un alto livello di accoglienza, funzionalità e qualità del servizio. Lavoriamo per individuare soluzioni che consentano di viaggiare in maniera piacevole e nel contempo nella piena tutela della salute dei passeggeri e del personale. Coniugare questi due aspetti, sicurezza e vivibilità dell’infrastruttura, sarà la parola d’ordine per definire la “nuova normalità” degli aeroporti. Lo abbiamo già vissuto all’indomani dell’11 settembre 2001. All’epoca siamo stati condizionati dall’aspetto “security”, mentre oggi la nuova priorità, che ovviamente si affianca alla prima, è la “safety” sanitaria. La ripresa graduale del traffico ci consentirà di implementare tutte le misure di sicurezza in maniera dinamica, migliorandole e adattandole alle esigenze operative a mano a mano che i numeri torneranno a crescere. Siamo il City Airport della Liguria e del Basso Piemonte: il nostro obiettivo è che chi sceglierà il “Cristoforo Colombo”, che sia un residente in partenza o un turista in arrivo, si possa sentire al sicuro come a casa propria."
A cura di Angela Trivigno
Avion Tourism Magazine
Foto: Piero Righi © Aeroporto di Genova
Visual: Sisterscom.com / Mario Hagen / Shutterstock
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