Testi di Anna Glik
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Nell’isola esiste un solo vero museo, ovvero la casa dove trascorse la sua vita e morì Alexandros Papadiamantis, situata in una piazzetta vicino al corso principale a lui intitolato, della città. La casa, tipica e suggestiva nella sua semplicità, contiene ancora l’arredamento intatto di quando era vivo lo scrittore (1851-1911): oggetti personali, foto e alcune copie originali dei suoi scritti, tutti racconti popolari ambientati nell’isola a cui contribuì a dare fama. Nelle sue opere Papadiamantis trasfonde tutto l’amore per la sua terra, il suo clima, i suoi prodotti, tra cui il famoso vino locale Alypiakos che, se in greco significa ‘senza dolori’, doveva essere per lui ‘il vino per alleviare tutti i dolori e la tristezza di questo mondo’. Gli isolani vanno fieri del loro illustre concittadino, che venerano alla stregua di un Santo e per questo hanno trasformato la sua casa in un museo con visita gratuita per farlo conoscere a tutti i turisti.
La Chiesa di Trion Ierarchon è stata la cattedrale dell'isola per 150 anni. La chiesa è una basilica a tre navate, costruita nel 1846. Si trova nel centro del paese, vicino alla spiaggia. In questa chiesa vi è l'icona di Panagias tis Eikonistrias, che è stato trovata in un modo miracoloso intorno 1650. È dedicata al Santo Patrono dell'isola e visitarla è un vero pellegrinaggio sacro sia per gli abitanti che per i visitatori dell'isola. Molti cimeli sacri, in perfette condizioni, di tutte le chiese di campagna dell'isola sono stati trasferiti in questa chiesa così come molte icone di grande valore archeologico.
A trenta minuti da Chora, sulla cima di un colle, immerso nel verde con tanti ulivi e vigneti, si staglia il monastero più famoso dell’isola, costruito nel 1794 da un gruppo di monaci provenienti dal Monte Athos. Entrando in questo luogo ci si immerge in una grande pace, grazie anche alle litanie dei monaci che accompagnano il visitatore. E’ un posto ampio (circa 2000 mq.), molto ben tenuto e curato, e da cui si gode un bellissimo panorama. Annesso si trova un piccolo museo, con libri, reliquie e reperti storici, e un’ala dedicata al folklore, con utensili domestici, costumi tradizionali, un telaio e attrezzature per agricoltura e edilizia. E, grazie all’intraprendenza dei monaci, esistono anche uno shop e una taverna; infatti lì si possono assaggiare ed acquistare deliziosi prodotti come vini, rosoli e marmellate che i monaci confezionano con le loro mani. Ogni 15 agosto si celebra nel monastero, con grande solennità, la sepoltura della Vergine.
Intorno alla metà del XIV secolo, a causa delle continue incursioni dei pirati, gli abitanti di Skiathos sono stati costretti a istituire la loro città in Kastro, una penisola sulla parte settentrionale dell'isola, che era una fortezza naturale. In Kastro c'erano più di venti chiese, una moschea senza minareto e serbatoi d’acqua. Oggi solo due chiese sono state salvate: Gennisi tou Christou (nascita di Cristo) e Agios Nikolaos. Vi è anche la Chiesa di Panagia Preklas in parte rovinata.
Questo monastero, situato nel lato ovest dell’isola, ha un’origine singolare, quasi miracolosa. Si dice infatti che nel 1650 un monaco mentre pregava abbia visto un’icona della Vergine Maria dondolante su di un albero, come discesa dal cielo e illuminata da raggi celesti. Da quella data si decise di costruire il monastero e di chiamarlo appunto Kounistra. L’icona ritrovata, protettrice dell’isola, è conservata nella Cattedrale di Tris Ierarches, mentre quella che si può vedere nel monastero, fedelmente riprodotta peraltro, ne è solo una copia. La chiesa del monastero è molto suggestiva, in stile bizantino a una navata con cupola. Al suo interno notevole l’iconostasi -parete che separa il presbiterio dallo spazio riservato ai fedeli- molto usata nelle chiese ortodosse, in legno e oro.
Questa chiesa, che fu cattedrale nel periodo Medioevale, è coperta da un tetto in legno risalente al XVII secolo ed importanti affreschi. La chiesa è stata elogiata da Alexandros Papadiamantis e Alexandros Moraitidis nelle loro novelle di Natale.
Nella parte settentrionale di Skiàthos si trova il sito archeologico di Kastro, raggiungibile in caicco o a piedi. Sono solo rovine, ma il luogo è suggestivo e la vista è magnifica su tutto l’arcipelago. Ma consigliabile anche un’escursione in caicco alle vicine Isole di Alonissos e Skopelos, suggestive per i loro viottoli e le numerose chiesette bianche.
Partendo in barca dal porto di Skiathos si può visitare la piccola Isola di Arkos che offre una bella spiaggia. Si prosegue poi verso l'Isola di Dasia con la sua grotta blu, dove nuotare nel mare blu. Verso ovest c'è poi l'Isola di Skopelos, ricca di spiagge e un mare cristallino ideale anche per le immersioni. Infine l'Isola di Tsougrias dove si fare il bagno, prendere il sole e vedere un tramonto incantevole.